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Alta tensione al liceo de’ Liguori di Acerra, dove il collettivo studentesco sta contestando il dirigente scolastico. All’origine della vicenda, l’assemblea convocata lunedì scorso dagli studenti. Una protesta, secondo una nota del collettivo, indetta per denunciare “termosifoni spenti nei primi giorni di freddo, aule allagate, bagni guasti ed inservibili per una platea di più di mille studenti”. Problematiche ritenute “irrisolte”. Ad accendere gli animi, quanto avvenuto in occasione del sit-in. Stando alla nota, il preside La Montagna avrebbe “impedito l’assemblea d’istituto degli studenti regolarmente concessa barricandosi dentro scuola con professori e personale Ata“. Inoltre, gli educatori sono accusati di aver affisso cartelli di sfida nell’istituto. “Non ci avrete mai”, “la nostra parola contro la vostra” le scritte riferite dai ragazzi. “Ci chiediamo il motivo di tutto questo – afferma il collettivo -: perché chiudere – anche letteralmente – le porte al dialogo con la comunità studentesca?”. E ancora: “Il preside La Montagna ha forse timore di confrontarsi e per questo trova utile schernire gli studenti?”.

Due giorni fa, il dirigente scolastico ha già replicato all’Unione degli studenti, in polemica per l’episodio. La Montagna ha bollato come “fake news” la ricostruzione. Ad Anteprima 24, il preside ribadisce alcune puntualizzazioni. La frase “Non ci avrete mai”, fotografata dai presenti, sarebbe stata scrittta dai docenti “per scherzare”. Diffusa pure l’immagine di una volante della polizia, all’esterno del plesso. A detta del dirigente scolastico, lunedì gli studenti sono arrivati a scuola per l’assemblea d’istituto, “che di solito si svolge all’esterno”. Ma “dato che faceva molto freddo – dice La Montagna -, li ho invitati a svolgere l’assemblea nella palestra”. Dentro l’istituto, i professori “erano impegnati in un corso di lingue, e qualcuno dalla finestra ha cominciato a scherzare con i ragazzi rimasti fuori”. Pertanto, il preside considera “assurdo che si sia arrivati a dover smentire una boutade“, cioè la notizia della “occupazione da parte del personale docente”. Le sue nuove parole giungono a tre giorni dai fatti, per rispondere al collettivo studentesco del de’ Liguori.

“Forse – rincarano i giovani – il nostro dirigente si sente legittimato a manipolare la realtà dei fatti, sguazzando in un clima punitivo e autoritario“. Al de’ Liguori un anno fa si è consumato analogo scontro, durante l’occupazione degli studenti. I quali ora promettono di continuare “la battaglia per il miglioramento della nostra scuola checché ne dicano diktat autoritari“. Sulla stessa linea, il coordinamento Kaos punta il dito contro “il governo Meloni”, stigmatizzando la “deriva autoritaria e securitaria“, ed il “clima di autoritarismo e non di autorevolezza” anche a scuola. In particolare, evidenziando le nuove regole del Ddl condotta.