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Non ci sta il deputato dei Cinquestelle Alessandro Caramiello, destinatario di un ordine di abbattimento emanato dal Comune di Portici per i presunti abusi edilizi rilevati nella casa in cui risulta residente con i genitori, una villa vesuviana del XVIII secolo nel comune alle porte di Napoli. La vicenda viene riportata dal Corriere del Mezzogiorno.
Villa Gallo – replica Caramiello in una nota diffusa ai media – una delle 31 ville vesuviane settecentesche di Portici è diventata per l’amministrazione comunale della città della Reggia, il centro del mondo. Non si contano più le visite dei tecnici e della Polizia municipale all’interno della villa fatta costruire dal presidente del Tribunale di Napoli, Domenico Viola, nel 1751. Forse perché ci abita l’onorevole Caramiello con i suoi genitori anziani e malati?”
“In un Comune in cui – rileva Caramiello – col lasciapassare di una certa politica, regna sovrana l’illegalità, mi stupisce l’attacco mediatico che mi ha visto protagonista nelle ultime ore. Come apprendo dalla stampa, il sottoscritto e i miei genitori sono stati accusati di essere proprietari di una casa che presenta un “soppalco estraneo alle visure catastali” e “due balconcini stretti, detti alla romana, poi sostituiti da un balcone unico” e che “una finestra è stata trasformata in un vano di accesso al balcone”. Queste accuse non piovono dal cielo, ma sono il frutto di un’ordinanza di demolizione emessa, guarda caso, dal Comune di Portici, amministrazione che – da consigliere prima e da parlamentare ora – avverso quotidianamente per la gestione sciagurata del primo cittadino.
Ma, preferisco entrare nel merito, smontando il castello di falsità e menzogne costruite ad arte per attaccarmi, sfruttando vergognosamente la pelle di mio padre e mia madre, gravemente malati”.
Se l’intero sito è sottoposto al vincolo della Soprintendenza – osserva il deputato del M5s – e quest’ultima ha sempre rilasciato i nullaosta a procedere per realizzazione di interventi, come mai il Comune si arroga il diritto di scavalcare l’organo competente? Cioè, se l’attore periferico del Ministero non ha mai rilevato difformità, tanto da rilasciare i permessi, perché l’Amministrazione – solo a seguito di denunce anonima, guarda caso – ha deciso di mettere nel mirino l’immobile dei miei genitori?”
Caramiello precisa come i presunti abusi precedano l’acquisto dell’immobile da parte dei suoi genitori, datato 1973, ben prima che venissero apposti gli attuali vincoli e annuncia ricorso al Tar per “smascherare tutte le falsità orchestrate per colpire me”.