Con un convegno bipartisan la destra napoletana celebra Silvio Berlusconi, a un mese dalla scomparsa: ma spicca l’assenza di Forza Italia. Non c’è traccia dei colonnelli campani di Fi, nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino. Dà forfait il deputato azzurro Giorgio Mulè, inserito tra i relatori, all’incontro sul tema “Berlusconi: Leadership, Potere, Popolo”, promosso dal movimento politico culturale Polo Sud, presieduto dall’ex parlamentare Amedeo Laboccetta. In compenso, non solo sono presenti Lega e Fratelli d’Italia. Ma in sala c’è tanta sinistra a ricordare il fondatore di Forza Italia. Dall’ex governatore Antonio Bassolino a Umberto Ranieri, ex sottosegretario agli esteri, passando per Claudio Velardi, un tempo spin doctor di Massimo D’Alema. Intervenuto al dibattito anche Gaetano Manfredi. Ma anche sul sindaco di Napoli, Forza Italia si smarca dal clima ecumenico. “Silvio Berlusconi non aveva alcuna stima di Manfredi e – dichiarava ieri il coordinatore regionale Fulvio Martusciello – , alle elezioni comunali di Napoli del 2021, tifava per Maresca. Berlusconi era convinto che Maresca avrebbe potuto cambiare Napoli mentre non attribuiva alcuna capacità a Manfredi, vittima della sua coalizione, degli estremismi, della sua incapacità a creare classe dirigente”. Secondo Martusciello, un giorno il defunto leader gli disse: “Vedrai, Manfredi andrà solo in giro a presenziare ad inaugurazioni e presentazioni di libri”. Di contro, a Laboccetta chiedono perché, al convegno, manchi una rappresentanza campana dei berluscones. Gelida la risposta, nonostante l’afa opprimente: “Qui facciamo confronto, facciamo politica, non altro”. Del resto, in modo eloquente, l’organizzatore del convegno si dice “molto soddisfatto per le adesioni registrate”. E sottolinea: “Resto convinto che il confronto tra avversari faccia bene alla civiltà del dialogo, unico lievito in grado di far crescere la Politica con la ‘p’ maiuscola”. Gli fa eco Bassolino, rievocando il rapporto con Berlusconi premier: “È importante saper distinguere tra vicende politiche e ambito istituzionale. In politica il conflitto è giusto e necessario, ma tra istituzioni non deve esserci conflitto”. Manfredi dribbla gli strali di Fi, e afferma: “Berlusconi è stato un grande leader politico con pregi, difetti, fragilità umane e capacità”. Al posto vuoto di Forza Italia fa da controcanto il resto del centrodestra. Si vede l’ex governatore Stefano Caldoro, oggi consigliere regionale del gruppo “Moderati e Riformisti”. Il deputato Sergio Rastrelli, coordinatore cittadino di FdI, assicura: la vera eredità politica del Cav “già c’è ed è quella di Giorgia Meloni, in grado di proporre uno schieramento conservatore capace di valorizzare la grande intuizione di Berlusconi”. Il consigliere regionale Severino Nappi, coordinatore metropolitano della Lega, esorta gli alleati a “ripartire dalla lezione di Berlusconi per governare la Campania, e sottrarla al cacicco De Luca”. Pure De Luca, comunque, era invitato al convegno, ma non s’è visto: qui però Forza Italia non c’entra.