Tempo di lettura: 3 minuti

Trentadue proposte di patteggiamento per le posizioni “più marginali” sono state avanzate dal Procuratore Aggiunto di Santa Maria Capua Vetere (Ce) Alessandro Milita nel corso dell’udienza preliminare sui pestaggi ai danni dei detenuti avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Ce) il 6 aprile 2020; 108 gli imputati tra agenti della Polizia penitenziaria e funzionari del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).

Milita ha proposto pene da un anno e otto mesi a due anni con la condizionale per quegli agenti “responsabili di condotte di lieve gravità”, che ora dovranno decidere se accettare la proposta, poi sarà il giudice per l’udienza preliminare Pasquale D’Angelo ad avere l’ultima parola. Restano fuori gli imputati di peso come gli ufficiali della Polizia Penitenziaria Pasquale Colucci, Gaetano Manganelli, Anna Maria Costanzo, o l’ex provveditore regionale alle carceri Antonio Fullone

La scelta della Procura, ha spiegato Milita, ha lo scopo di snellire un procedimento già peraltro corposo, visto che con gli imputati, sono un centinaio le parti civili che questa mattina lo stesso gup, sciogliendo la riserva, ha autorizzato a partecipare al processo: accanto agli 89 detenuti vittime dei pestaggi (gli ultimi tre si sono costituiti stamani), il magistrato ha ammesso anche il garante nazionale e quello regionale dei detenuti, le quattro associazioni che avevano fatto richiesta di costituirsi (Antigone, Carcere possibile, Agad onlus, Abusi in divisa), ed enti come l’Asl e il Ministero di Grazia e Giustizia; D’Angelo deciderà invece nell’udienza calendarizzata per il 15 febbraio se autorizzare una ventina di parti civili che ne hanno fatto richiesta – tutti detenuti tranne un’associazione – a citare lo stesso Ministero retto da Marta Cartabia come responsabile civile; il gup ha concesso tempo fino all’otto febbraio alle parti civili per depositare richiesta e farsi autorizzare a citare il Ministero per le condotte degli agenti.

All’uscita dal Tribunale il Garante Ciambriello ha dichiarato: “Riconosciuta piena legittimazione della nostra costituzione. Il giudice per l’udienza preliminare Dottor Pasquale D’Angelo ha dato oggi lettura della sua decisione di ammettere la nostra Costituzione di Parte Civile, nella qualità di Garante Regionale per i detenuti, contro tutti gli imputati dei gravi fatti di violenza avvenuti nell’aprile 2020 nel carcere di Santa Maria contro detenuti indifesi.

Il Giudice ha dunque ritenuto giusti e validi gli argomenti esposti dal mio difensore e procuratore Avvocato Francesco Giuseppe Piccirillo, nonostante le numerose opposizioni sollevate e argomentate dai difensori degli imputati. Mi sento di apprezzare la serenità e il senso di giustizia che con questa decisione ha dimostrato il Dottor Pasquale D’Angelo, nei cui confronti devo esprimere la mia ammirazione e gratitudine. Continueremo nel nostro impegno, con la responsabilità di sempre, a lavorare per il garantismo e per l’affermazione della verità e della giustizia rispetto a questa dolorosa vicenda”.

Il PM nella tessa seduta di oggi ha fatto richiesta di patteggiamento per 32 persone.

Entro l’udienza che si terrà martedì 8 febbraio 2022 vi è tempo, sia per i Garanti che per le associazioni ammesse quali parte civile, per chiedere la citazione del Ministro della Giustizia nella qualità di responsabile civile.