Tempo di lettura: 2 minuti

Santa Maria Capua Vetere (Ce) – E’ ripresa dopo le festività natalizie, all’aula bunker del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, l’udienza preliminare del processo in cui sono imputati 108 tra agenti della Polizia penitenziaria e funzionari del Dap per le violenze ai danni dei detenuti avvenute nel carcere sammaritano il 6 aprile 2020; il Gup Pasquale D’Angelo dovrà decidere se rinviare a giudizio gli imputati, come richiesto dagli inquirenti, per i reati, contestati a vario titolo, di tortura, lesioni, abuso di autorità, falso in atto pubblico e cooperazione nell’omicidio colposo del detenuto algerino Lakimi Hamine (addebitato a 12 imputati).

Nell’udienza odierna il Gup dovrà decidere se ammettere come parte civile i 62 soggetti, ovvero 56 detenuti vittime dei pestaggi, tre associazioni, il Garante campano dei detenuti ed enti come l’Asl di Caserta e il Ministero di Grazia e Giustizia, che ne avevano fatto richiesta alla prima udienza del 15 dicembre scorso.

Nelle prossime ore il Gup deciderà, anche sulla base delle eccezioni avanzate dagli avvocati degli imputati, se ammettere tali parti e soprattutto dovrà dirimere la questione tecnico-giuridica relativa al Ministero di Grazia e Giustizia, che alcuni detenuti vogliono citare come responsabile civile, per cui il Dicastero di Via Arenula potrebbe trovarsi nella doppia veste di parte civile contro gli agenti imputati e di responsabile per le condotte degli stessi, chiamato dunque tanto a chiedere i danni ai poliziotti quanto a risarcire quelli provocati dagli stessi nelle esercizio delle loro funzioni.

Intanto oggi altri 24 detenuti vittime di pestaggi hanno richiesto di potersi costituire parte civile (il termine per costituirsi scade con la dichiarazione di apertura del dibattimento) e su tali istanze il Gup D’Angelo deciderà nell’udienza del 25 gennaio prossimo. Intanto oggi tre agenti imputati e un avvocato hanno sollevato legittimo impedimento perché affetti da Covid.