Caserta – In occasione della XXII Giornata Nazionale del Sollievo, prevista per domenica 28 maggio, l’Azienda Ospedaliera di “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta potenzia il settore della Terapia del Dolore migliorandolo anche sul piano dell’accoglienza logistica con il trasferimento dell’ambulatorio in locali ammodernati nell’edificio F. Il settore della Terapia del Dolore, che rientra nell’Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione diretta da Pasquale De Negri, svolge, nell’ambito della relativa Rete ospedaliera regionale della Campania, un’attività prevalentemente incentrata sulla valutazione e sul trattamento del dolore cronico, oncologico e non oncologico. La gestione del paziente affetto da dolore cronico è assicurata in regime ambulatoriale, per le prestazioni di diagnosi e terapia farmacologica, e in regime di ricovero, per le prestazioni a carattere interventistico o mininvasivo, nel caso in cui sia necessario eseguire interventi di terapia antalgica maggiore.
Le metodiche principalmente praticate nell’Azienda Ospedaliera di Caserta sono la neuromodulazione elettrica, come la radiofrequenza e la stimolazione midollare, o farmacologica, come il posizionamento di pompe intratecali. Una particolare attenzione è riservata al trattamento del dolore oncologico, refrattario alle terapie convenzionali, con il ricorso a tecniche mininvasive anche di tipo neurolesivo. “Il dolore cronico -sottolinea – è disabilitante e debilitante. Le manifestazioni più comuni sono rappresentate dal cosiddetto ‘mal di schiena’, da cefalea, cervicalgia, fibromialgia, dolori correlati a degenerazione osteoartrosica, neuropatie centrali e periferiche, come la nevralgia trigeminale e la neuropatia diabetica periferica. Si stima – aggiunge il professionista – che in Campania siano 600mila le persone con dolore cronico che riportano una sintomatologia dolorosa da moderata a grave, e 250mila quelle che sviluppano dolore oncologico localizzato o diffuso. Trattando il dolore cronico e il dolore oncologico con una terapia adeguata – evidenzia De Negri – consentiamo ai pazienti di non soffrire o soffrire di meno, migliorando significativamente la qualità della loro vita quotidiana”