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È stato quanto mai interessante l’incontro tra Horacio “Tato” Lopez e gli studenti del Liceo Giannone di Caserta; un incontro nel corso del quale ha avuto modo di discutere delle problematiche legate alle dipendenze ed alle conseguenze che le stesse generano nei giovani e meno giovani.
Tato Lopez – che in questi giorni è a Caserta ospite della società cestistica – ha svolto nel paese natio una lunga ricerca sulle problematiche connesse a questo tipo di «malattia che è involontaria, progressiva, cronica e mortale», specificando che le dipendenze non sono solo quelle derivanti dall’uso di droga, ma investono tutto il mondo attuale basato sul consumismo perché ci sono anche il gioco, l’alimentazione, lo smartphone e così via.
L’ex cestista bianconero, oggi scrittore di successo in Uruguay, ha sottolineato come si stia spendendo in questi ultimi anni per far capire a cosa si va incontro con quegli atteggiamenti ossessivi e compulsivi che spesso portano a conseguenze tragiche.
Introdotto da Franco Marcelletti e da Gianfranco Maggiò, rispettivamente allenatore e presidente dello storico scudetto della Juvecaserta che hanno sottolineato le qualità umani e morali di Tato Lopez, mentre la Dirigente Scolastica, prof.ssa Marina Campanile, nel suo saluto agli ospiti ed agli studenti ha evidenziato che la storia del club bianconero ha rappresentato la «più grande impresa identitaria e di coesione sociale che Caserta abbia avuto», ricordando che il basket e la stessa società casertana è nato all’interno del Liceo Giannone, dove era ubicato il primo campo di allenamento, lo stesso utilizzato anche oggi dagli studenti nelle ore di scienze motorie e dai giovanissimi cestisti del centro minibasket bianconero.