Come annunciato nei giorni scorsi il movimento degli allevatori con i propri alleati, dopo aver incassato l’apertura del Confronto con il Parlamento e il Governo sancito dal Tavolo tenuto il 22 scorso al Ministero della Salute, e dopo aver dismesso i presidi conflittuali nelle strade in ragione della disponibilità e degli impegni di Governo e Parlamento, è impegnato ad avviare una fase nuova nel territorio.
“Il vecchio Piano fallimentare con i protagonisti di quel fallimento sono ormai il passato e non abbiamo altro tempo da investire per spiegare quello che, ormai, tutti hanno compreso: i numeri e la storia condannano senza appello chi ha imposto con l’arroganza un disastro che corre il rischio di affossare un intero territorio ed un comparto strategico per l’agroalimentare nazionale nel mentre non solo non ha risolto i problemi delle zoonosi ma, al contrario, li ha estesi prefigurando gravissime responsabilità nella diffusione delle zoonosi” sostiene Gianni Fabbris a nome del Coordinamento, chiarendo: “Loro sono un passato che va rimosso e archiviato il più in fretta possibile con l’inutile corredo di dichiarazioni sul rigore di facciata del Presidente della Regione Campania. Il futuro sono i giovani allevatori del territorio che, insieme ai tanti allevatori di vecchia data di cui sono figli e ai tanti loro alleati impegnati nel tempo a difendere la democrazia, il malaffare e il territorio, con questa vertenza sono diventati i protagonisti delle istanze di riscatto di tutti i cittadini e di tutta Terra di Lavoro. Noi stiamo lavorando ad aprire il futuro mettendo in campo il progetto nuovo che sappia risolvere i problemi delle zoonosi, rilanciando l’intera filiera bufalina e tutta Terra di Lavoro e fondandolo sulla efficacia delle iniziative, la democrazia e la trasparenza (ovvero su tutto quello che è mancato in questi dieci anni di vuoti proclami demagogici e guerreschi). Noi, i facinorosi, siamo il rigore che garantisce i cittadini: quello di chi non ci sta ad essere colluso e chiede il rispetto delle regole e della democrazia e non si nasconde dietro un uso pretestuoso e strumentale delle istituzioni pur di mantenere potere, poltrone e interessi privati”
Con questo convincimento il Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino conferma l’apertura di una nuova fase della mobilitazione che si avvia con le prime tre settimane di iniziativa che hanno l’obiettivo di mettere in campo e sviluppare il progetto per un “Piano Partecipato per risolvere le zoonosi e rilanciare l’allevamento bufalino, la sua filiera e tutta Terra di Lavoro”.
Il messaggio degli allevatori è chiaro e coerente con la loro richiesta di discontinuità, di commissariamento e di costruzione di uno spazio condiviso: “il Parlamento e il Governo non abbiano paura e vadano avanti. Sono gli allevatori con la loro credibilità ad essere garanti della riuscita del Piano”.
Le tre settimane vedranno svilupparsi una serie diversa di iniziative che si concluderanno con la Convocazione della Settima Edizione degli Stati Generali in Difesa del Patrimonio Bufalino che ospiterà, al suo interno un FORUM PER UN PIANO PARTECIPATO.
Epicentro dell’iniziativa sarà il Comune di Casal di Principe il centro più popoloso del territorio e luogo simbolico del riscatto dei cittadini contro gli interessi camorristi del passato e del presente (IL Forum si terrà all’interno della Casa Comunale fra il 16 e il 17 giugno) e, per presentarlo, chiarendo l’agenda, i partecipanti, gli obiettivi e il percorso il Coordinamento Unitario e il Comune di Casal di Principe convocano una conferenza stampa alle ore 9.30.
La conferenza stampa, che verrà diffusa in diretta streaming dalle ore 9.30 sui canali social di Altragricoltiura (https://facebook.com/altragricoltura e https:/youtube.com/iafueperlaterra) vedrà la partecipazione del sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, del portavoce del Coordinamento Unitario Gianni Fabbris e di Adriano Noviello a nome dell’Assemblea permanente degli allevatori.
Nella mattinata di domani 25 maggio in Piazza Mercato (adiacente al Comune di Casal di Principe) viene rimontato il Presidio degli allevatori a dimostrare la loro ferma volontà di proseguire la mobilitazione fino al raggiungimento degli obiettivi e al loro impegno di accompagnare il percorso verso il Forum del 16/17 giugno,
Il presidio sarà nelle prossime tre settimane un punto permanente di organizzazione e contatto per le iniziative di sensibilizzazione nel territorio.