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Caserta – C’erano metalli pesanti nei rifiuti e i container non erano idonei a trasportarli: questo lo sviluppo delle indagini sul convoglio ferroviario di rifiuti speciali proveniente dalla Campania e diretto in Austria che fu fermato ad agosto scorso nella stazione di San Giovanni Valdarno (Arezzo) e rimandato indietro. Lo hanno stabilito esami dell’Arpa fornendo ulteriori chiarimenti alle indagini dei carabinieri. I container, su 16 vagoni merci, rilasciavano nella stazione diffusi e incontrollati sversamenti di rifiuti liquidi e odori molesti, con disagi percepiti dai residenti e dai lavoratori dello scalo ferroviario. Il Comune di San Giovanni Valdarno aveva chiesto l’intervento dell’Arpat di Arezzo e della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri della procura di Arezzo che avevano proceduto al sequestro dei container. Il convoglio fu rimandato indietro, in Campania, trasferito all‘interporto di Maddaloni Marcianise. Qui, il Dipartimento Arpa Campania e i Carabinieri Forestali di Caserta hanno eseguito gli accertamenti tecnici disposti dalla procura aretina. Tali accertamenti hanno evidenziato come i container, oltre a non essere omologati ed idonei al trasporto di rifiuti, non corrispondevano, per tipologia e caratteristiche, a quelli dichiarati nei documenti utilizzati dal produttore e dal trasportatore dei medesimi. In particolare, il rifiuto contenuto era stato descritto come non pericoloso e stabilizzato mentre invece risulta essere pericoloso, non stabilizzato e non idoneo al trasporto né smaltibile in discarica per l’elevata concentrazione di metalli pesanti.