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Da diverse settimane alla Reggia di Caserta si susseguono malori e svenimenti tra i lavoratori e i visitatori a causa del gran caldo. L’ultimo, in ordine di tempo, si è verificato venerdì scorso, quando una dipendente in servizio presso una postazione degli Appartamenti Reali si è sentita male con crampi, spasmi muscolari e difficoltà respiratorie che hanno reso necessario l’intervento del 118.
 
A metà luglio erano stati i dipendenti stessi a rilevare i dati della temperatura e dell’umidità con un termo-igrometro in particolare nelle sale della facciata sud, quelle esposte su piazza Carlo di Borbone. La temperatura percepita oscillava mediamente tra i 39 e i 43 gradi, rendendo di fatto l’aria irrespirabile.
 
Con una nota alla direttrice Maffei, al responsabile del servizio prevenzione e protezione e al medico competente, i sindacati segnalavano la situazione di rischio, sottolineando come il perdurare di questo stato potesse provocare sia gravi danni alla salute che una riduzione del livello d’attenzione del lavoratore e, di conseguenza, un aumento delle probabilità degli infortuni.
 
L’ampia normativa nazionale – ha dichiarato Gaetano Trocciola, coordinatore provinciale Fp Cgil – stabilisce che la temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano, quindi abbiamo invitato il datore di lavoro ad adottare misure organizzative nell’immediato e pianificare interventi strutturali al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Abbiamo chiesto una rotazione dei colleghi più frequente sulle zone più calde, la messa a disposizione di acqua potabile, l’istituzione per il periodo estivo di un presidio sanitario che potesse garantire un pronto soccorso per i lavoratori e per i visitatori colti da malore ma non c’è stata alcun intervento”.
 
Siamo ancora scossi da quello che è accaduto il primo luglio scorso – ha spiegato Marco Stasi, coordinatore della Reggia per la Usb. Una vita è stata spezzata. Un lavoratore di una ditta esterna è deceduto a causa di un malore mentre trasportava pesanti oggetti su è giù per lo scalone reale, in condizioni di caldo estremo e conseguente stress termico. Ricordiamo che le morti sul lavoro non sono mai tragiche fatalità per questo bisogna essere più che attenti alle condizioni nelle quali si presta servizio. Tra l’altro, nei prossimi giorni è attesa un’ondata di calore ancora più intensa”.
 
In mancanza di risposte tempestive – ha concluso Carmine Egizio, coordinatore provinciale della Confsal Unsa – siamo stati costretti, insieme a Cgil e Usb, a denunciare questa gravissima situazione al Servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Asl di Caserta, all’Ispettorato del Lavoro, al Ministro della Cultura e a tutti i vertici del Ministero e alle organizzazioni sindacali nazionali. Tra l’altro, gli standard museali del MiC fissano il range di temperatura nei musei tra i 19 e i 24 gradi per assicurare le condizioni ottimali di conservazione dei beni culturali come i dipinti e i mobili antichi, quindi il danno, oltre ai lavoratori, lo sta subendo anche il nostro preziosissimo patrimonio”.