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E’ ufficialmente online il primo avviso pubblico di “SEMI, Sviluppo e Meraviglia d’Impresa”, il progetto della Reggia di Caserta che ha l’obiettivo di valorizzare e promuovere le serre borboniche situate nel Giardino Inglese. Per anni inutilizzate e oggetto di difficile gestione e manutenzione data l’assenza di giardinieri, ora la Direzione del museo patrimonio Unesco affidata a Tiziana Maffei, punta a recuperarle aprendo al partenariato con soggetti privati.

“La Reggia di Caserta – dice la Maffei è il luogo della meraviglia, ma anche d’ispirazione, avendo tutte le caratteristiche per essere un luogo di impresa attiva. Essere ‘istituto al servizio della società e del suo sviluppo’ è il principio ispiratore nella gestione di un museo che ha nel suo dna la funzione produttiva. La Reggia è il più importante complesso del sistema delle reali delizie borboniche che, come è noto, univano il bello all’utile. Le fabbriche di questa magnificenza sono state spesso veri e propri volani economici. Oggi la funzione museale è occasione per operare in un’ottica di responsabilità condivisa: le istituzioni devono farsi carico di promuovere e dirigere processi sperimentali di salvaguardia del patrimonio culturale, coinvolgendo i privati, sulla base di progettualità partecipate che pongano al centro professionalità, ricerca e innovazione”.

A tal proposito è in corso di definizione un’apposita Convenzione tra la Reggia di Caserta e l’Istituto per il Credito Sportivo, banca pubblica per lo sviluppo dei sistemi sportivi e culturali, finalizzata a supportare finanziariamente i progetti di riqualificazione e valorizzazione della Reggia, a partire proprio dalle Serre Borboniche. “La collaborazione con la Reggia di Caserta – ha dichiarato il presidente dell’ICS Andrea Abodirappresenta per tutti noi un motivo di orgoglio e gratificante responsabilità. L’Istituto valuterà la possibilità di assistere finanziariamente i partner privati impegnati in rapporti di cooperazione pubblico privato con il Museo, anche attraverso la concessione a valere per tali finanziamenti”. L’avviso riguarda una vasta area a vocazione produttiva delle antiche serre borboniche: quasi 8000 metri quadrati che comprendono la serra borbonica in muratura, la serra a botte, quella del XIX secolo e quella moderna (XX secolo).

I soggetti che sceglieranno di partecipare dovranno costruire un rapporto stabile e strutturato con i centri di ricerca e le università, in particolar modo con i due poli già coinvolti nella valorizzazione e nella conservazione del Museo Verde della Reggia di Caserta, ovvero l’Università degli Studi di Bologna e l’Università degli Studi di Napoli Federico II; dovranno prevedere un investimento finalizzato al restauro conservativo degli edifici e impegnarsi a co-progettare insieme alla direzione della Reggia di Caserta un piano di rilancio delle attività produttive. Per fare questo, la Reggia di Caserta metterà a disposizione i documenti di archivio e i cataloghi storici, in cui è possibile identificare moltissimi esemplari della collezione storica delle serre, come la collezione delle celebri camelie.