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La Corte di Appello di Napoli ha rigettato l’istanza presentata dalla Procura di Napoli nei confronti del medico ed ex sindaco di Capua (Caserta) Carmine Antropoli, avversa all’assoluzione del gup di Napoli Fabio Provvisier incassata dal professionista al termine di un giudizio celebrato in abbreviato.
In primo grado Antropoli venne assolto da due capi di imputazione mentre per le altre accuse contestate, per le quali è stata ritenuta insussistente l’aggravante mafiosa (turbative d’asta e corruzione), il giudice si è pronunciato con una declaratoria di improcedibilità per prescrizione.
Sono soddisfatto per l’operato dell’Autorità Giudiziaria – commentano i legali del primario, gli avvocati Mauro Iodice e Vincenzo Maielloche, oltre a rendere una pronuncia di Giustizia, ha restituito la giusta dignità e serenità a un cittadino”. 
 
Assolto in primo grado da diverse contestazioni, ha fatto comunque appello contro la sentenza perché voleva che anche per alcuni capi di imputazione, dichiarati prescritti, intervenisse un’assoluzione nel merito. E la Corte di Appello gli ha dato ragione, assolvendolo con formula piena, “perchè il fatto non sussiste“. E’ la vicenda processuale dell’ex assessore del Comune di Capua (Caserta) Marco Ricci, militare della Guardia di Finanza, coinvolto nel processo bis sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi nel Comune di Capua.
In primo grado, in abbreviato davanti al gup di Napoli Fabio Provvisier, Ricci era stato assolto così come l’ex sindaco Carmine Antropoli e altri imputati – gli imprenditori Francesco e Giuseppe Verazzo e il dirigente comunale Francesco Greco – da accuse di corruzione e turbativa d’asta con l’aggravante camorristica; il giudice per l’udienza preliminare infatti aveva dichiarato insussistente l’aggravante e da ciò ne era discesa la prescrizione per quasi tutti i capi di imputazione. Unico condannato era stato l’ex imprenditore del clan oggi collaboratore di giustizia Francesco Zagaria (aveva preso 4 anni, ridotti oggi in Appello a 3 anni e dieci mesi).
Ricci, assistito dall’avvocato Guglielmo Ventrone, ha deciso però di ricorrere in Appello, perché convinto che dalle carte processuali emergesse la prova della sua reale innocenza. E così è stato. Ricci, come Antropoli, era stato assolto dopo due gradi di giudizio anche nel primo processo sulle infiltrazioni del clan al Comune di Capua.
Oggi finisce un incubo; sono stati sei lunghi anni in cui devo ringraziare, oltre la mia famiglia, il mio avvocato Ventrone per la vicinanza umana oltre che per la capacità professionale dimostrata. Devo però dire che da uomo delle istituzioni – dice – ho sempre avuto fiducia nella magistratura giudicante”.