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La Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro preventivo su ordine del Gip di Napoli il patrimonio dell’imprenditore di Aversa (Caserta) Ferdinando Graziano, indagato dalla Dda per i reati di estorsione e usura aggravati dal metodo mafioso. La vittima è un altro imprenditore, ma napoletano, la cui azienda opera nel settore dei trasporti e della logistica. Dalle indagini è emerso che Graziano avrebbe prestato, tra il 2010 e il 2012, la somma di 327mila euro al collega imprenditore, che si era rivolto a lui perché in gravi difficoltà economiche.

Graziano avrebbe riferito che i soldi prestati provenivano dai “Mazzoni”, ovvero dai clan che controllano i comuni casertani di Santa Maria la Fossa e Grazzanise, in particolare la famiglia Schiavone di Casal di Principe. In cambio del prestito, l’imprenditore si sarebbe fatto restituire soldi e beni per un valore doppio, applicando dunque un tasso di interesse del 176% (175,996%); in particolare, hanno accertato i finanzieri della compagnia di Casalnuovo guidati dal capitano Pasquale Danese, Graziano avrebbe ottenuto dalla vittima tre immobili di 350mila euro e la somma in contanti di 425mila euro. Gli inquirenti hanno anche accertato che il valore del suo patrimonio non corrispondeva ai redditi dichiarati; sotto sequestro sono così finiti 33 immobili ubicati nelle province di Napoli e Caserta per un valore di 8,5 milioni di euro, quattro società operanti nel settore immobiliare e nautico (realizza imbarcazioni da diporto), una rivendita di tabacchi, sette autoveicoli, un’imbarcazione da 150mila euro e 28 rapporti bancari.