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Napoli – La Procura di Napoli Nord (sostituto Francesco Persico) ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, preludio alla richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti di Giuseppe Carione, maresciallo in congedo della Guardia di Finanza, accusato di stalking, estorsione, appropriazione indebita e violenza privata; parte offesa il parroco don Michele Verolla, rettore del Santuario della Madonna ad Nives di Casaluce, comune del Casertano, che nei mesi scorsi, esasperato dai comportamenti pressanti di Carione, ha presentato cinque querele contro l’ex finanziere; comportamenti originati dal contrasto sorto tra i due e concernente l’organizzazione dei festeggiamenti della Madonna di Casaluce, avvenuti a metà giugno, con il momento più alto e suggestivo vissuto il 15 giugno e rappresentato dalla traslazione della statua della Madonna dalla Chiesa di Casaluce alla Chiesa Madre Cattedrale di Aversa. Fino a circa un anno fa Carione presiedeva infatti il Comitato per i festeggiamenti ma ne era stato estromesso dopo il provvedimento, firmato dal parroco, di cancellazione del comitato dal Registro dell’Agenzia delle Entrate. Una mossa mai accettata da Carione, che ha iniziato una battaglia legale contro il prete, che è stata però persa davanti al giudice civile del tribunale di Napoli Nord, che ha sentenziato come il parroco avesse il pieno ed esclusivo potere di cancellare il comitato mentre Carione restava solo un delegato senza alcun potere sostanziale né di rappresentanza.

Nello stesso tempo Carione ha affisso manifesti per l’intera città contro don Michele, ha inviato lette ed esposti alle autorità religiose e civili, magistratura compresa, accusando il parroco di malagestione del Comitato per i periodi precedenti alla sua presidenza (Carione era diventato presidente del Comitato nell’agosto 2020). Il sacerdote, dopo vari ricoveri per stati d’ansia e stress, ha denunciato, tramite i suoi legali Raffaele e Gaetano Crisileo, l’ex finanziere alla Procura. Il pm Francesco Persico ha disposto l’acquisizione di documenti e ha sequestrato il conto corrente del disciolto comitato festeggiamenti intestato a Carione, contestandogli l’appropriazione indebita dei soldi mai consegnati al prete. L’ex finanziare (difeso da Alfonso Quarto) ha ora venti giorni per chiedere alla Procura di essere interrogato o potrà attendere la richiesta di rinvio a giudizio con fissazione dell’udienza preliminare.