“E così – continuano Vargas e Gallo – è stata di nuovo la Polizia penitenziaria a metterci una pezza scongiurando che il triste bollettino delle morti in carcere dovesse essere aggiornato. E ciò nonostante a Santa Maria Capua Vetere, vi sia un acclarato deficit organico a cui peraltro l’Amministrazione non riesce a porre un argine“.
“Il Si.N.A.P.Pe è vicino agli Agenti che tutti i giorni nelle sezioni detentive si trovano ad affrontare le situazioni più imprevedibili, con i pochi mezzi a disposizione, troppo spesso anche a rischio della propria incolumità. Serve intervenire in maniera concreta con risorse umane, economiche e sul piano organizzativo al fine sanare le carenze di organico per garantire la sicurezza all’interno dell’Istituto sammaritano. Sono anni che chiediamo rinforzi a un’Amministrazione che fino a questo momento si è rivelata sorda alle nostre grida d’allarme. Chiediamo adeguate dotazioni organiche per la Polizia Penitenziaria, piuttosto che far ricorso agli accorpamenti di più posti di servizio sotto il controllo di un solo Agente indebolendo la sicurezza all’interno delle carceri elevando il livello di stress psicofisico dei lavoratori. E’ doveroso che la Direzione del carcere proponga un giusto riconoscimento agli Agenti intervenuti con tempestività e destrezza nel salvare una vita umana.” concludono Luigi Vargas e Pasquale Gallo del Si.N.A.P.Pe.