Tempo di lettura: 4 minuti

È di qualche ora la notizia secondo la quale il ministro Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato il decreto che individua la perimetrazione, la zonizzazione e le misure di salvaguardia del Parco Nazionale del Matese. La nuova area protetta si estende tra Campania e Molise per 87.897,7 ettari e diventa ufficialmente il 25° Parco Nazionale italiano.

Ecco come il territorio comunale di San Potito Sannitico rientra nel Parco Nazionale del Matese. Tutto il paese rientra nella “zona 3”, ovvero una zona di valore paesaggistico e/o storico culturale, di connessione ecologica, con elevato grado di antropizzazione. Mentre da Località Sardarulo fino al Monte Pastonico è “zona 2”, ovvero una zona di valore naturalistico, paesaggistico, agricolo e/o storico culturale, con limitato grado di antropizzazione. Risulta poi essere interamente “zona 1” il Monte Pastonico, e cioè di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico, agricolo e/o storicoculturale, con inesistente o minimo grado di antropizzazione.

Il Sindaco di San Potito Sannitico, Francesco Imperadore, ha espresso la sua soddisfazione per la nascita del Parco Nazionale del Matese, un’area protetta che comprende una parte significativa del territorio potitese.

Nessuna nostra esigenza è stata disattesa. Questo è un momento importante per la nostra comunità”, ha dichiarato il sindaco. “Il Parco Nazionale del Matese rappresenta un’opportunità anche per la nostra piccola comunità, un’occasione che ci permetterà di valorizzare le nostre risorse naturali e culturali, e di promuovere lo sviluppo sostenibile e la conservazione dell’ambiente”.

Il Sindaco ha sottolineato che il Parco Nazionale del Matese sarà un importante strumento per la promozione del turismo sostenibile e per la valorizzazione delle risorse naturali e culturali della zona.

“Il Parco Nazionale del Matese, stando alla zonizzazione che interessa la nostra comunità, sarà un importante strumento per la promozione del turismo sostenibile e per la valorizzazione delle risorse naturali e culturali della zona”, ha aggiunto il Sindaco. “Siamo convinti che questo progetto potrà avere un impatto positivo sull’economia locale e sulla qualità della vita dei nostri cittadini”.

Abbiamo un’area che ha ospitato e tuttora ospita, campionati di rilievo europeo di parapendio e deltaplani, in zona 3. Area che è già oggetto di progettualità inerenti il miglioramento e la valorizzazione turistico-sportiva, inserita nella Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), volte proprio a contrastare fenomeni di marginalizzazione e spopolamento, con la finalità di realizzare nuove strutture al fine di migliorarne il contesto e la ricettività degli avventori sportivi.

In merito al centro storico in zona 3, questo non fa altro che avvalorare la peculiarità degli edifici storici presenti. Tra questi di particolare pregio e vincolati dalla Soprintendenza ex art. 12 e 21 D. Lgs. 42/2004, Palazzo Filangieri, edificio del XVIII secolo costruito dalle stesse maestranze della Reggia di Caserta; Palazzo Di Lello, esempio di casa padronale di inizio XX secolo con testimonianze in stile art noveau e testimonianze (scritte mai cancellate su alcuni muri) del Referendum Monarchia/Repubblica del 1946; Museo del Brigantaggio in località Torelle posto all’interno del complesso storico risalente alla seconda metà del ‘600, con resti di una villa romana e con la presenza di significativi reperti archeologici.

Questi luoghi, così come l’intero centro storico, sono stati teatro di episodi significativi della storia d’Italia immediatamente post-unitaria a causa della massiccia presenza del fenomeno del Brigantaggio, con numerosi episodi che restano nella storia del Meridione. Centro storico che è caratterizzato dalla presenza di numerosi palazzi di pregio architettonico tutti risalenti al periodo compreso tra la seconda metà del Seicento e la seconda metà del Settecento, con la presenza di numerosi stucchi e decori di portali e finestre che testimoniano lo stile di costruzione dell’epoca e che sono richiamo di visite turistiche. Da quanto detto e come già noto da anni alla nostra Amministrazione, è evidente la vocazione storico, culturale e turistica del centro storico di San Potito Sannitico”.