Riceviamo e pubblichiamo la nota del gruppo metal detector sanniti:
“Sensazionale scoperta in ambito storico, da parte del gruppo metal detector sanniti, di cui fa parte anche Immacolata Petrillo, consigliera provinciale delle Us Acli, operante in ricerca storica e militare, da parte del presidente del gruppo, nella persona di Massimo Minetti, e Emanuele Prota un componente appassionato.
Ma veniamo ai dettagli: qualche settimana fa il presidente sopra citato Massimo Minetti, con un membro del gruppo, si imbatteva in una scoperta che potrebbe riscrivere la storia, infatti portavano alla luce ben 9 piastrine militari italiane, relative al secondo conflitto mondiale, nel territorio che va da S.Angelo in Formis a Piana di Monte Verna, sul monte detto Tifata, fin qui nulla di strano, se non fosse che in quel posto i militari italiani non dovevano esserci, infatti per la storia ufficiale il primo impiego è avvenuto a Mignano Monte lungo, parecchi km più a nord,in un primo momento si era pensato a un campo di sterminio data l’elevata concentrazione in un unico punto, ma più probabilmente si tratta di soldati che per sfuggire alle ire dei nazisti si spogliarono dei loro vestiti.
Inoltre il sottoscritto scrivente qualche tempo fa portava alla luce una mostrina italiana del gruppo alpini, nel territorio di Faicchio, insieme a qualche bossolo esploso, testimonianza importante che dimostra come i nostri soldati furono impiegati sin dal primo momento nei territori sanniti, e non come si è sempre pensato a monte lungo, a seguito di questo rinvenimento il gruppo metal detector sanniti contattava i vari comuni di appartenenza dei militari, per donare le piastrine ai familiari, a cui per ora una famiglia ha riconosciuto e risposto si trattasse del nonno, mentre gli altri sono in fase di esaminazione e in attesa di collocazione”.