Letame e residui dell’attività aziendale, tra rifiuti in plastica e organici come carcasse di galline accumulati sul terreno, sversati direttamente in un torrente o dati alle fiamme.
È quanto emerso dalle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere e dei Carabinieri Forestali di Roccamonfina con il supporto dei tecnici Arpac; indagini che hanno coinvolto due aziende agricole di Marzano Appio, comune dell’alto-casertano, cui è stato notificato il decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del tribunale di Santa Maria Capua su richiesta dell’ufficio giudiziario inquirente (procuratore Pierpaolo Bruni).
Nel provvedimento c’è anche la nomina di un amministratore giudiziario che dovrà gestire le aziende. I reati contestati sono la gestione e lo smaltimento illecito di rifiuti.
Le indagini hanno accertato che le due aziende, pur avendo formalmente proprietà separata, erano “attività tecnicamente connesse”, che allevavano insieme 80mila galline, che si muovevano liberamente tra le due aziende. I carabinieri forestali hanno accertato l’assenza dell’autorizzazione ambientale integrata (Aia), necessaria quando si supera il numero delle 40mila galline allevate.
È stata inoltre accertata nelle due aziende la presenza di rifiuti derivanti dall’attività agricola e di allevamento, accumulati e smaltiti senza alcun rispetto delle leggi, gettati nel vicino “Rio Caricaturo”, depositati alla rinfusa e abbandonati.
Letame e carcasse nel torrente o sul terreno, sigilli ad aziende
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