In seno al tavolo regionale per il latte bufalino, riunitosi nelle scorse ore, Salvatore Ciardiello, presidente di Copagri Campania, ha sostenuto con forza la necessità di assicurare agli allevatori un prezzo adeguato, a fronte delle richieste dei caseifici di applicare un importo minore.
D’altronde, prosegue Ciardiello, non si spiega il perché, nonostante l’aumento dei prezzi al consumatore della Mozzarella di Bufala Campana, i buoni dati di produzione e vendita dell’apprezzato formaggio, agli allevatori vogliono abbassare il prezzo del latte.
Di questo e di altri argomenti, si è ampiamente discusso alla presenza dell’Assessore all’agricoltura Nicola Caputo, della DG Mariella Passari, del supervisore delle attività per il superamento delle malattie infettiva delle specie bovina e bufalina, capitano Michele Valentino Chiara, della direttrice Sanitaria dell’istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, dr. Esterina De Carlo, del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP, dell’organismo di certificazione DQA e delle maggiori organizzazioni professionali agricole.
È allo studio una proposta di modifica del disciplinare di produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP, oltre alla valorizzazione della filiera del latte bufalino.
Inoltre, è auspicabile anche un rafforzamento dei controlli alla trasformazione e al commercio del prodotto, per scongiurare il rischio di frodi, in analogia a quanto già avviene, con ottimi risultati, dal punto di vista sanitario, attraverso verifiche serrate e puntuali, che offrono garanzia di salubrità del prodotto finale.
Infatti, grazie al lavoro svolto dalla squadra messa in campo Regione Campania, in maniera seria e decisa ma finalizzata alla salvaguardia del comparto e della relativa economia,
i focolai di brucellosi bufalina sono sensibilmente diminuiti rispetto al passato, mentre la prevalenza dell’infezione in provincia di Caserta è più che dimezzata, passando dal 19% del 2021 all’8,5% attuale, a fronte di una sostanziale invarianza del patrimonio bufalino presente in Terra di Lavoro e a un trend positivo in termini di abbattimenti di animali infetti.
Sul punto, Salvatore Ciardiello – concludendo – ribadisce la necessità che il recente decreto ministeriale, contenente il divieto di fecondazione artificiale delle bufale sane presenti negli allevamenti focolaio, venga modificato cosi come richiesto dalla stessa Regione Campania, al fine di evitare il fallimento delle aziende per la mancata produzione e vendita di latte.