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Caserta – “A Castel Volturno è necessario effettuare subito il censimento dei migranti per capire quali sono i reali numeri, anche se la situazione che si vive in questo territorio non ha eguali in altre parti d’Italia”. Così il presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sui migranti Federico Gelli, che oggi è venuto in missione a Castel Volturno, in particolare alla clinica Pineta Grande, “eccellenza reale di questo territorio dove l’integrazione è ormai qualcosa di acquisito. In questa struttura, dove si assistono senza alcuna differenza cittadini e immigrati regolari e irregolari, lo ‘ius soli’ è già realtà”. Gelli, secondo cui lo ius soli è un “fatto di civiltà”, era accompagnato dalla deputata casertana del Pd Camilla Sgambato, componente della Commissione;nel corso della visita ha ascoltato il sindaco Dimitro Russo, che ha evidenziato gli enormi problemi al bilancio comunale derivanti dalla presenza massiccia di molte migliaia di immigrati, regolari e non; la cifra, peraltro non ancora assoluta, è di quasi 20mila migranti, di cui circa 15mila non regolari, che pesano sulla casse comunali per quasi 5 milioni di euro, relativamente appunto ai servizi pubblici, come il ritiro dei rifiuti, che il Comune eroga senza ricevere nulla in cambio. Proprio per risolvere le numerose emergenze del territorio legate alla massiccia presenza dei migranti, il Governo ha nominato ad agosto un Commissario Straordinario, Francesco Antonio Cappetta, che si è insediato ma senza avere i fondi necessari per attuare i progetti di inclusione sociale a favore dei migranti. “Le risorse – spiega Gelli – devono provenire da progetti finanziati di livello europeo, e il Commissario sta già lavorando con la Regione nell’individuazione dei fondi e nella progettazione degli interventi; c’è poi la possibilità di intervenire su fondi statali, già nella prossima manovra di bilancio, per reperire risorse mirate, e sui fondi dedicati all’assistenza sanitaria degli immigrati previsti dal Ministero della Salute”. La Sgambato ha affermato che su “Castel Volturno bisogna uscire dalla logica dell’emergenza, visto che gli immigrati qui ci sono da trent’anni. Bisogna trovare le risorse per i progetti di integrazione, e bisogna farlo nel più breve tempo possibile”. Gelli ha poi sottolineato che tra le “priorità di Castel Volturno vi è quella di combattere l’abusivismo edilizio e di far tornare la legalità a tutti i livelli; in tal senso nei prossimi mesi aumenteranno le dotazioni delle forze dell’ordine sul territorio, così come annunciato dal Capo della Polizia Gabrielli”. Il presidente della Commissione d’Inchiesta ha ascoltato anche il proprietario della struttura, Vincenzo Schiavone, che ha chiesto di intervenire presso il Governo nazionale perché allenti i limiti già stringenti che “la Regione ha in materia sanitaria a causa del piano di rientro dall’enorme debito accumulato negli anni scorsi”. La clinica Pineta Grande, che ogni anno effettua solo al Pronto Soccorso 45mila prestazioni, di cui 4500, il 10%, a favore di immigrati regolari e non, vanta crediti già certi ed esigibili verso la Regione di circa 50 milioni di euro, molti dei quali costituiscono fondi che lo Stato trasferisce alla Campania proprio per la cura degli immigrati. “Il problema è che questi soldi restano a Napoli perché la Regione non può ritrasferirli per rientrare dal debito. Come struttura privata convenzionata, chiediamo di prendere in carico queste persone, come facciamo per i cittadini”. Ogni anno la clinica ricovera 500 immigrati non regolari, e anche a causa di queste spese, e complici i mancati pagamenti della Regione, già a metà anno va spesso in difficoltà. Eppure Schiavone continua ad investire; è di qualche mese fa la presentazione di un piano di investimenti da 70milioni di euro, di cui 35 finanziati con tasso agevolato da Invitalia, per portare i posti letto dai 150 attuali ai 300; aumenteranno anche i dipendenti, che passeranno dai 600 di ora a 1000. “Non ce ne andiamo da qui” afferma con decisione.