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Mancano poco più di due settimane all’annunciato licenziamento di 190 lavoratori da parte della Jabil di Caserta, multinazionale americana del settore dell’elettronica, e non è stata comunicata alcuna data per un incontro presso l’unità di crisi del MiMit, presieduta dalla Sottosegretaria Fausta Bergamotto, per capire quali progetti di ricollocazione occupazionale il Governo, la regione Campania e la stessa Jabil intendono attivare per dare continuità lavorativa ai 190 dipendenti dichiarati in esubero dal 1° marzo. Lo afferma una nota congiunta dei segretari nazionali di Fim Cisl, Fiom Cigl e Uilm Uil Nell’ultimo incontro tenuto al MiMit lo scorso 24 gennaio, le parti sindacali avevano chiesto di sospendere la procedura di licenziamento prevista per il 1° febbraio e prolungare la cassa integrazione di un mese allo scopo di per poter capire se c’erano progetti industriali seri che potessero dare lavoro ai 190 dipendenti della multinazionale. 

I sindacati ricordano che negli ultimi anni le multinazionali americane Jabil e Whirlpool sul territorio casertano hanno ridotto drasticamente gli occupati. L’azienda di schede elettroniche nel 2015 occupava 1.400 lavoratori, oggi 440 di cui 190 dichiarati in esubero dal 1° marzo, l’azienda di elettrodomestici prima del 2015 occupava a Teverola e Carinaro 1.500 persone, oggi nel centro logistico di Carinaro ci sono 260 addetti. Entrambe le aziende in questi anni si sono fatte promotrici di azioni di ricollocazione con garanzie industriali e occupazionali per gestire gli esuberi. Ad oggi nessuna ricollocazione ha trovato successo. Si stanno rilevando “progetti fantasma” con poche giornate di lavoro, tanta cassa integrazione e continui ritardi nei pagamenti degli stipendi. “I lavoratori e la popolazione – si legge nella nota congiunta dei sindacati – sono esasperati. La fiducia nelle istituzioni è sempre più debole, tutte le promesse di lavoro sono fallite. Si vive di continui rimandi per la soluzione alle vertenze con una situazione reddituale di precarietà costante”. La vertenza Jabil deve dare risposte certe occupazionali e industriali prevedendo anche una clausola di salvaguardia occupazionale. Chiediamo pertanto urgentemente il tavolo all’unità di crisi del MiMit, non solo per dare una risposta occupazionale ai 190 dipendenti di Jabil ma anche a tutto il territorio casertano.