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I lavoratori della multinazionale Usa Jabil di Marcianise (Caserta), insieme ai loro delegati sindacali aziendali – Rsu – non parteciperanno al tavolo convocato mercoledì 16 aprile al Mimit, in cui si dovrebbe discutere della cessione dell’azienda statunitense e dei suoi 408 addetti alla Tma (Tme Assembly Engineering Srl), nuova società costituita dalla Tme di Portico di Caserta e da Invitalia, braccio operativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Una soluzione, quella paventata da Jabil e sostenuta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che i lavoratori hanno già bocciato più volte nei mesi scorsi, ma che è rimasta sempre sul tavolo come unica alternativa ai licenziamenti. Nelle scorse settimane è stata anche avviata e conclusa da parte di Jabil la procedura di licenziamento collettivo nei confronti dei 408 lavoratori dello stabilimento di Marcianise; l’azienda Usa dell’elettronica ha dunque mani libere per licenziare se dovesse saltare la cessione a Tma. In una nota, l’Rsu spiega che il motivo per cui non si siederà al tavolo di mercoledì è proprio la presenza di rappresentanti di Tma. “In seguito alle verifiche effettuate circa la composizione del tavolo previsto al Mimit – scrivono i delegati sindacali interni all’azienda – abbiamo rilevato la convocazione anche del terzo imprenditore. Ricordiamo che più volte questa soluzione, proposta da Jabil, è stata respinta, anche attraverso gli appositi verbali ufficiali di “Mancato Accordo”.
Pertanto, Rsu e Lavoratori della Jabil di Marcianise saranno costretti a non prendere parte alla riunione”. La Rsu ha poi ritirato lo sciopero di otto ore previsto per il 16 aprile al sito casertano della Jabil, che era stato proclamato proprio per dare possibilità ai lavoratori di andare a Roma con i bus e partecipare con i loro delegati sindacali aziendali al tavolo previsto al Mimit. Tavolo a cui dovrebbero esserci invece i rappresentanti delle segreterie provinciali e nazionali dei sindacati.