Nell’ambito del progetto A.L.T. Caporalato D.U.E., finanziato dal Fondo Nazionale Politiche Migratorie, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Caserta ha coordinato un’importante operazione di vigilanza straordinaria nel settore agricolo, svoltasi dal 1° al 4 aprile 2025 nei comuni di Falciano del Massico, Calvi Risorta, Santa Maria Capua Vetere e Cancello e Arnone.
L’azione, condotta congiuntamente da Ispettori del Lavoro delle sedi di Caserta e Napoli, militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro (NIL), Ispettori dell’INPS e dalle locali Stazioni dei Carabinieri, ha visto il prezioso supporto dei mediatori dell’OIM – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni con particolare attenzione alla tutela dei lavoratori più vulnerabili, nel rispetto della dignità e dei diritti fondamentali della persona.
Nel corso dei quattro giorni di controlli, sono state ispezionate sette aziende, cinque delle quali attive nella raccolta e piantumazione di ortaggi, e due operanti nell’allevamento bufalino. Le verifiche hanno riguardato 26 lavoratori, di cui 12 cittadini extra-UE e 12 comunitari.
I risultati emersi sono particolarmente allarmanti: ben 21 lavoratori sono risultati occupati “in nero”, privi di qualsiasi tutela contrattuale e assicurativa. Tra questi, anche un minorenne, impiegato irregolarmente. Sono state inoltre accertate 12 violazioni in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Al termine dell’operazione, per quattro delle sette aziende controllate è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per il superamento della soglia del 10% di lavoro nero. Le sanzioni amministrative contestate ammontano complessivamente a 85.600 euro, oltre al recupero dei contributi previdenziali evasi.