È polemica a Caserta dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale, con i voti della maggioranza che sostiene il sindaco Pd Carlo Marino e di alcuni consiglieri di minoranza, in particolare di quelli della Lega che fanno capo al parlamentare casertano Gianpiero Zinzi e del consigliere di Fratelli d’Italia Pasquale Napoletano (ha votato a favore anche Roberto Desiderio, consigliere di destra del gruppo dell’ex sindaco Pio Del Gaudio) di un permesso a costruire in deroga al PRG per edificare 60 appartamenti di “edilizia residenziale sociale” a 1800 euro al metro quadro; un costo inferiore a quello di mercato ma comunque non basso specie per famiglie meno abbienti, per cui per molti la dichiarata destinazione sociale degli appartamenti, il cosiddetto housing sociale, sarebbe per chi si oppone solo una scelta speculativa “bipartisan”.
Il progetto prevede la costruzione di appartamenti di varie dimensioni, con una superficie che andrà dai 30 ai 100 metri quadrati, e per il sindaco Marino si tratta di “una scelta che ci consente di fornire l’opportunità a famiglie con redditi più bassi di poter acquistare casa a prezzi favorevoli”. Ma non ne è convinto il consigliere comunale del Movimento Caserta Decide Raffaele Giovine, area di centrosinistra ma all’opposizione di Marino; per Giovine, dietro l’intervento edificatorio non ci sarebbe alcun “pubblico interesse ma solo un vantaggio di alcuni”, e a suo parere i reali beneficiari non saranno dunque i meno abbienti. Ma la costruzione degli appartamenti non crea malumori solo nell’area di centrosinistra, ma anche all’interno dello stesso Pd, e ciò nonostante nella convenzione siglata tra il Comune di Caserta e la società incaricata di costruire l’immobile, sia stata inserita come garanzia proprio per le famiglie a basso reddito una clausola che prevede che per i primi 18 mesi sarà il Comune a gestire la graduatoria degli aventi diritto; da un lato infatti i sub-commissari che guidano il Pd su mandato del Commissario provinciale Susanna Camusso si sono espressi contro il piano di costruzione, mentre al momento del voto in Consiglio comunale, su cinque consiglieri democrat, assente la sola Roberta Greco, hanno votato a favore del progetto in tre, cioè Andrea Boccagna, Gianni Comunale e Marianna Funaro, mentre Matteo Donisi è uscito dall’aula perché contrario al piano, in quanto i 1800 a metro quadrato rappresentano a suo dire una cifra proibitiva per famiglie indigenti e giovani lavoratori a partita Iva. Nelle scorse settimane poi, la Lega ha appoggiato l’Amministrazione Marino su altri temi controversi in città, come il nuovo Regolamento sui beni comuni, che ha provocato mal di pancia in quei comitati di cittadini che gestiscono aree comunali, come Villa Giaquinto, permettendone la sopravvivenza e l’utilizzo da parte della cittadinanza; in due momenti decisionali importanti per la città capoluogo c’è stata dunque una saldatura tra sinistra e destra, tanto che Giovine, spesso critico con l’amministrazione Marino, questa volta se la prende anche con Gianpiero Zinzi, deputato del partito di Salvini. “Zinzi – afferma Giovine – spieghi alla città perché di facciata fa l’opposizione e nei momenti sostanziali sostiene a Caserta l’amministrazione Marino”.