Caserta – Sono 254 gli ucraini, quasi tutte donne con bambini, giunti a Caserta dall’inizio del conflitto il 24 febbraio scorso. Una ventina è attualmente ospitata presso la Caritas di Caserta mentre il resto dei profughi ha trovato sistemazione da familiari già residenti a Caserta.
I pullman con altri ucraini sono attesi in questi giorni, ma nel frattempo continua l’opera di coordinamento della Prefettura di Caserta, in attesa che, come stabilito dal Dipartimento della Protezione Civile, la competenza passi alle Regioni. L’ufficio di governo di Caserta, guidata da Giuseppe Castaldo, ha anche reperito 145 posti attraverso i Centri di accoglienza straordinari (Cas) dislocati in provincia di Caserta, che solitamente danno ospitalità ai migranti provenienti da altre aree del Mondo. Dalla prefettura fanno sapere che al momento non si segnalano criticità nell’accoglienza, anzi Caserta si è portata avanti con il lavoro, avendo già reperito dei Cas mentre sul fronte dell’accoglienza privata, sono oltre cento le famiglie casertane, appositamente sollecitate dalla Caritas, ad aver dato disponibilità ad ospitare mamme con bambini. “Sapevamo che i casertani avevano un gran cuore – dice don Antonello Giannotti della Caritas diocesana di Caserta – ma la generosità che stiamo riscontrando in questi giorni fa davvero commuovere. Abbiamo i locali pieni di vestiti, medicinali, giocattoli per i bimbi che cerchiamo di inviare almeno tre volte a settimana; la gente sta rispondendo bene e questo ci servirà quando le situazione sarà ancora più grave. Attendiamo ovviamente che gli arrivi aumentino”.
La Prefettura proprio ieri ha inoltre diramato ai 104 comuni del Casertano la richiesta di reperire beni confiscati in cui poter ospitare i profughi; ovviamente si deve trattare di immobili già pronti, in cui al massimo va fatto l’allacciamento alle reti pubbliche. Sul fronte sanitario, tutti gli ucraini arrivati a Caserta sono stati poi sottoposti a tampone e per otto di loro è stata riscontrata la positività al Covid; un bimbo piccolo risultato contagiato, che presentava febbre, è attualmente ricoverato al reparto di pediatria dell’ospedale di Aversa e con lui c’è la madre, mentre altri due positivi sono a Maddaloni. Circa il 20% degli ucraini arrivato a Caserta risultava inoltre aver praticato almeno due dosi di vaccino anti-Covid (soprattutto il monodose Johnson&Johnson e Astrazeneca), la stragrande maggioranza nulla, per cui sono già state somministrate alcune dosi di vaccino.