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Caserta – Finisce nuovamente in carcere l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Biagio Di Muro, già arrestato nel 2016, mentre rivestiva la carica di primo cittadino, nell’ambto di un’indagine anticamorra. Oggi a farlo finire in cella è stata invece un’indagine della Procura ordinaria, quella di Santa Maria Capua Vetere, che ne ha chiesto e ottenuto l’arresto dal Gip ritenendolo a capo di un’associazione a delinquere che gestiva, per fini di ritorno elettorale, nomine e appalti nel settore delle politiche sociali, aggiudicando a coop compiacenti progetti finanziati dall’Inps e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, come  l’Home Care Premium, progetto promosso dall’INPS e destinato agli ex dipendenti INPDAP.

Tra gli indagati – sono 35 in tutto – anche l’attuale deputata del Pd Camilla Sgambato (risponde di abuso d’ufficio), che risiede proprio a Santa Maria Capua Vetere. Alla Sgambato (foto) è contestata una “raccomandazione” a favore di un componente dell’ufficio di piano dell’Ambito C8. Nel provvedimento emesso dal Gip viene citato anche il consigliere regionale nonché presidente del Pd Campano Stefano Graziano (non indagato), che sarebbe stato il beneficiario, nella campagna per le Regionali 2015, dei voti richiesti in modo illecito da Di Muro ai rappresentanti delle coop in cambio dell’aggiudicazione degli appalti. Un’altra bufera, dunque, sull’amministrazione targata Di Muro; sette le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip, due in carcere e cinque ai domiciliari; con l’ex sindaco, altro destinatario del provvedimento di carcerazione è Roberto Pirro (ancora irreperibile), ex coordinatore dell’Ambito C8, ovvero l’ambito sociale formato da vari comuni, tra cui quello capofila di Santa Maria Capua Vetere, che erogava materialmente gli appalti finiti nel mirino dei magistrati. Ai domiciliari sono invece finiti i soci delle coop compiancenti che si aggiudicavano gli appalti e votavano il candidato indicato da Di Muro.