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Oltre un chilo di hashish è stato trovato e sequestrato dalla Polizia Penitenziaria nel carcere di Carinola (Caserta) dopo una perquisizione; lo stupefacente era stato introdotto attraverso un drone. E’ accaduto domenica pomeriggio ed oggi a darne notizia è il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), con una nota del segretario regionale Tiziana Guacci, che parla “di importante operazione delle donne e degli uomini della Penitenziaria”, che testimonia come “gli agenti, oltre a partecipare attivamente all’opera di rieducazione e al trattamento dei detenuti, svolgano con abnegazione e competenza anche la specifica attività di Polizia”.

Ad avvertire la presenza di un drone in volo è stata domenica pomeriggio una poliziotta di servizio alla portineria del carcere casertano; l’agente si è affacciata all’esterno e ha in effetti visto il drone che volava, allertando i colleghi e facendo scattare subito i controlli, ma dell’apparecchio non c’era già più traccia, perché probabilmente la droga era già stata consegnata. Il Comandante dei poliziotti penitenziari ha quindi organizzato una perquisizione, svoltasi nelle prime ore di lunedì mattina; e così, dopo diverse ore di ricerca, l’hashish è stato trovato in una borsa frigo all’interno di un congelatore presente nei luoghi comuni della struttura.

L’introduzione di droga ma anche di cellulari nelle carceri anche attraverso i droni è ormai un “fenomeno sempre più in crescita” denuncia il segretario generale del Sappe Donato Capece, che poi si complimenta con i poliziotti del carcere di Carinola, “perché hanno intensificato la propria attività di intelligence nonostante le gravi carenze di organico”. Capece si rivolge poi al Dap, cui rinnova “la richiesta di interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica di ultima generazione per contrastare l’indebito uso nelle carceri di telefoni cellulari o ogni altra strumentazione elettronica”.