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Il pentimento, o meglio la collaborazione, di una personalità camorristica come Francesco Schiavone è un evento storico, forse definitivo, nel contrasto al clan dei Casalesi”. Lo afferma, all’ANSA, l’ex procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho. “Ci sono tanti aspetti da approfondire, come la rete di relazioni che garantiva al clan di inserirsi negli appalti, soprattutto quelli che hanno riguardato la ricostruzione – sottolinea -. Si tratta di anni tra il 1980 e fine anni Novanta, quando le mani del clan erano arrivate, per esempio, sulla realizzazione della terza corsia autostradale, sulle reti stradali veloci che collegano i vari comuni del napoletano, del casertano e del beneventano. Ma anche sull’Alta velocità e sulla realizzazione di tanti edifici pubblici”.
La collaborazione di ‘Sandokan’, poi – continua de Raho – potrà essere fondamentale anche sul versante dei disastri ambientali, “sullo sversamento dei rifiuti che hanno martoriato il territorio campano”. “Ne aveva già parlato Carmine Schiavone, ma solo di alcuni rifiuti, come quelli che sarebbero stati sversati nei vari assi autostradali – evidenzia il parlamentare. Si potranno così avere indicazioni più precise per effettuare ricognizioni specifiche e non solo a campione come avvenuto in passato. Le dichiarazioni che Schiavone potrà rendere, infine, potranno anche dare indicazioni sulla ricchezza accumulata nel tempo dal clan e sulla la rete societaria all’estero”.