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A seguito di un iter istituzionale sorprendente veloce ed efficiente che sarebbe preferibile vedere in altri settori di competenza regionale (come la sanità o la gestione di aree naturali protette), la Commissione Agricoltura della Regione  Campania ha riproposto e approvato il nuovo calendario venatorio, già sospeso con decreto del TAR 24/08/2024.

Nonostante il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste, che hanno sottolineato gli impatti negativi della preapertura della caccia su specie e habitat e la forte opposizione anche all’interno della stessa maggioranza regionale (in particolare da parte della consigliera regionale di Demos-Europa Verde, Roberta Gaeta), la Regione è così intenzionata a dare il via libera all’attività venatoria a partire dal 7 settembre, consentendo così tre giornate di preapertura.
 
I ricorsi delle associazioni ambientaliste al TAR Campania, sempre accolti dalla giustizia amministrativa, evidenziano come l’assessorato regionale sia chiaramente più interessato a soddisfare le richieste della lobby dei cacciatori piuttosto che a tutelare la biodiversità come bene comune.

Le associazioni ambientaliste sono così costrette ogni anno a ricorrere al TAR perché la Regione, per accontentare il mondo venatorio, procede ad approvazioni frettolose e senza dare i tempo alle parti di confrontarsi, di replicare con contributi costituiti da dati “robusti” dal punto di vista scientifico.

Manca un indirizzo politico chiaro in materia venatoria che non sia semplicemente accogliere le istanze del mondo venatorio e dei loro rappresentanti politici.
Questa materia meriterebbe invece un dibattito più ampio che parta dalla tutela della fauna che è un patrimonio di tutti e non un giocattolo dei cacciatori.

In un contesto democratico le istituzioni dovrebbero mediare tra le diverse parti e garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali: in Campania, invece, si ascolta, esclusivamente, una sola lobby.
 
La tutela della fauna selvatica e della biodiversità è ormai parte della Costituzione Italiana.
La legge italiana prevede la tutela della fauna selvatica e l’attività venatoria dovrebbe essere regolamentata in modo da minimizzare gli impatti negativi sulla biodiversità.
 
La volontà della Regione Campania di approvare il calendario venatorio con preapertura al 7 settembre, nega nei fatti che la società civile, le istituzioni e tutti gli attori coinvolti si confrontino in modo costruttivo.

Non è un caso che solo i cacciatori esprimano grande soddisfazione per questa decisione. vedremo come andrà a finire.
 
L’iter istituzionale
31 luglio approvazione calendario venatorio
22 agosto ricorso al TAR delle associazioni ambientaliste
24 agosto accoglimento del ricorso con decreto da parte del TAR
4 settembre adozione del Piano Faunistico Venatorio Regionale 2024-2029 in Ottava commissione
6 settembre prevista approvazione Piano Faunistico Regionale in consiglio regionale
6 settembre prevista approvazione nuova delibera della Giunta regionale su preapertura per i giorni 7, 8 e 11 settembre