Tempo di lettura: 3 minuti

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il comitato nobiodigestoregricignano ha ricevuto dall’ Onorevole Stefano Graziano in merito all’ insediamento dell’ impianto di biodigestore che Edison Next vorrebbe insediare in piena Terra dei Fuochi, comune di Gricignano di Aversa e alla manifestazione che si è tenuto sul territorio verso aria industriale, a cui hanno partecipato sindaci, amministratori comunali, dirigenti scolastici, associazione e soprattutto migliaia di bambini di tutte le scuole del comprensorio.

Con la presente desidero innanzitutto scusarmi per la mia assenza alla manifestazione odierna, dovuta a inderogabili impegni istituzionali. Nonostante la mia impossibilità a partecipare, ritengo imprescindibile riaffermare, con assoluta fermezza e massima chiarezza, il mio pieno e incondizionato sostegno alla vostra iniziativa di contrasto al progetto di costruzione di un impianto di biodigestione nella Zona ASI, nel territorio
di Gricignano: una posizione, già assunta pubblicamente in passato, che ribadisco oggi con determinazione ancor più profonda.

Nel corso di numerosi incontri con i rappresentanti del Comitato e con molti cittadini, ho avuto modo di approfondire le legittime preoccupazioni che tale progetto suscita. Mi unisco a voi, non solo in qualità di rappresentante istituzionale, ma anche come cittadino attento ai rischi e alle criticità che una simile struttura comporta. Non possiamo ignorare le conseguenze che un impianto di tale portata potrebbe avere sui nostri territori, esposti a potenziali rischi di degrado e compromissione ambientale.

Il progetto di un biodigestore con una capacità di trattamento fino a 100 mila tonnellate di Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU) appare del tutto incongruo rispetto alle effettive esigenze della zona. Considerando che un comune di poco meno 15 mila abitanti può generare annualmente solo 2 mila tonnellate di questa frazione, è evidente la sproporzione di un’infrastruttura di tale impatto, che rischia di alterare
profondamente la qualità della vita.

Questo territorio ha già sofferto, in passato, le conseguenze di una gestione dei rifiuti inadeguata, che ha lasciato ferite profonde e danni ambientali di difficile risanamento. Non possiamo permettere che si ripetano gli stessi errori. Le amministrazioni locali hanno espresso, con risolutezza e unanimità, la loro contrarietà a questo progetto. Come parlamentare, non posso che unirmi a questa opposizione, impegnandomi a contrastare
attivamente la realizzazione dell’impianto.

In tal senso, intendo sollecitare un intervento risolutivo e definitivo del Ministero dell’Ambiente, affinché si pronunci chiaramente su questa questione. La tutela dell’ambiente e della salute delle nostre comunità merita il più alto grado di attenzione, specialmente in territori che hanno già pagato un prezzo altissimo a causa di scelte passate. Questo non è un tema su cui possano sussistere divisioni politiche: si tratta di giustizia e della difesa dei diritti fondamentali dei cittadini. La provincia di Terra di Lavoro ha già ampiamente contribuito, con sacrifici non trascurabili, allo sviluppo industriale del nostro Paese. Oggi più che mai è necessario promuovere una programmazione che valorizzi le risorse locali e favorisca il benessere della popolazione, piuttosto che la costruzione di ulteriori impianti che, anche in caso di funzionamento impeccabile, finirebbero per compromettere la serenità e la qualità della vita delle nostre comunità. Ribadisco il mio totale sostegno alla vostra iniziativa e la mia ferma opposizione alla realizzazione di questo
biodigestore. Sono con voi oggi e sarò al vostro fianco nelle battaglie future.