Dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica della Campania piena solidarietà e sostegno ai 418 lavoratori della Jabil di Marcianise (Caserta) che, insieme alle loro famiglie e ai sindacati, in questi giorni stanno lottando con le unghie e con i denti, ai presidi di protesta e ai tavoli istituzionali, per far sì che l’azienda per la quale lavorano non trasferisca fuori dall’Italia la propria attività.
Una strategia industriale di una multinazionale o geopolitica di una nazione, in questo caso non dettata neanche da ingenti perdite economiche, non può giustificare in nessun modo la chiusura di stabilimenti e la conseguente perdita di posti di lavoro.
Questa multinazionale americana, un gigante nel campo dell’elettronica, prevede di andarsene da Marcianise, e dal mercato italiano, nel marzo 2025. Ci auguriamo che entro quella data il Ministero per le Imprese e il Made in Italy, da una parte, la Casa Bianca e la stessa Jabil, dall’altra, possano cercare una soluzione concreta condivisa affinché si trovino le condizioni per la Jabil di rimanere a produrre in Italia, affinché non si lascino delle famiglie senza un mezzo di sostentamento dignitoso per loro e per i loro cari e affinché non si provochi e fomenti, con eventuali reindustrializzazioni inadeguate, un ennesimo processo di desertificazione industriale e occupazionale nella regione Campania. Che metterebbe a rischio il futuro di centinaia di famiglie. L’uomo, nell’ “umanesimo del lavoro” per il quale dobbiamo sempre più formarci ed educarci, come auspicato più volte da papa Francesco, sia sempre messo al centro. Le ragioni economiche e industriali siano al servizio dell’uomo e non si servano dell’uomo.