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Sabato 12 aprile ore 18:30 alla Feltrinelli di Caserta. Sarà Titti Marrone l’ospite del prossimo appuntamento di “Casertalegge – Scrittori in città”, la rassegna curata da Giuseppe Bellone e Mariamichela Formisano di Capua il luogo della lingua festival per le librerie casertane Giunti al Punto e Feltrinelli, e patrocinata dall’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, sotto l’egida del Patto per la Lettura di Caserta “Città che Legge”, di cui è referente Lucia Monaco.
Proprio alla Feltrinelli di Caserta, ospite dei librai Amelia Di Lello e Mario Macchione, la giornalista e scrittrice napoletana incontrerà il pubblico venerdì 12 aprile alle ore 18.30 per presentare il suo nuovo romanzo “Primmammore” (Feltrinelli) in dialogo con i colleghi Marilicia Salvia e Generoso Picone. A moderare l’incontro sarà la giornalista Daniela Volpecina.
Un libro che mette al centro Napoli, teatro di un “primmammore” malvagio e appassionatamente animato dalla voglia di riscatto. Un romanzo sulle periferie che richiama alla mente uno dei peggiori fatti di cronaca degli ultimi anni, ma che è anche la storia dell’impegno disinteressato di generazioni di giovani a tutela dei più deboli. Titti Marrone è tra gli ospiti più attesi della rassegna che punta alla valorizzazione delle librerie come centri nevralgici della cultura cittadina e gode del supporto di attività commerciali quali l’Hotel Dei Cavalieri, Tulum Viaggi, i ristoranti PepeNero e Tequila, e Vanessa Sound Expert che contribuiscono a rendere l’esperienza degli scrittori in città ancora più completa, offrendo loro la possibilità di viverla e raccontarla.

L’incontro con Titti Marrone rappresenta un’importante occasione per riflettere su come la letteratura possa farsi carico del reale, trasformandolo in testimonianza viva e in ponte di empatia, capace di interrogare il presente e la nostra responsabilità collettiva.
Il romanzo Primmammore è nato anche grazie all’incontro toccante con Mimma, madre di una bambina vittima di abuso e violenza, e si nutre di una realtà lacerante per restituirne un racconto letterario profondo, lucido e partecipe.
Marrone sceglie di partire da una vicenda realmente accaduta per costruire una narrazione che non si limita alla denuncia, ma che diventa riflessione sulla condizione femminile, sulle disuguaglianze sociali, sull’infanzia negata e sulla responsabilità collettiva.
Le pagine sono attraversate da un doppio binario emotivo: da un lato il trauma individuale e familiare, dall’altro la volontà di trasformare il dolore in consapevolezza, il lutto in possibilità di cambiamento.
La Napoli di Marrone – marginale, viva, sofferente – è al tempo stesso teatro del disincanto e custode di un’energia resistente. In questa cornice si innesta una storia che scuote e interroga, con uno stile narrativo intenso ma sobrio, sempre rispettoso del dolore che racconta. Il titolo Primmammore evoca proprio quel primo amore che può assumere forme contrastanti: quello malato, distruttivo, e quello che invece si traduce in cura, vicinanza, impegno.
Titti Marrone (Napoli, 1952), giornalista, scrittrice e docente universitaria, è una voce autorevole del giornalismo e della narrativa italiana contemporanea. Laureata a Napoli, è giornalista professionista dal 1980. Ha lavorato per la Rai, collaborato con Enzo Biagi ai programmi Il Fatto e Cara Italia, ed è stata a lungo firma culturale de Il Mattino, dove ha diretto le pagine culturali dal 1993 al 2005.Accanto all’attività giornalistica ha sviluppato una produzione letteraria ricca di impegno civile. Tra i suoi libri: Il sindaco (1996), Meglio non sapere (2003; nuova edizione Feltrinelli 2023, tradotto in tedesco), Il tessitore di vite (2013), La donna capovolta (2019, segnalato al Premio Strega), Se solo il mio cuore fosse pietra (2022, Premio Napoli, Premio Croce, Premio Clara Sereni, tradotto in inglese nel 2024 come The Children of Lingfield House), e Primmammore (Feltrinelli, 2025), romanzo intenso sul dolore, la maternità e la giustizia negata.Ha insegnato Storia e tecniche del giornalismo all’Università di Salerno, all’Orientale, alla Federico II e dal 2015 al Suor Orsola Benincasa, dove tuttora è docente nel corso di Scienze della Comunicazione. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Ischia-Domenico Rea, il Premio giornalismo civile dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, il Premio Vittorini, Minerva, L’Iguana, Il Candelaio e il Procida-Concetta Barra.È tra i fondatori della libreria indipendente Iocisto di Napoli. Ama la letteratura, il teatro, il cinema, la storia, i viaggi, l’insegnamento, sua figlia e le sue nipotine. Tra i suoi maestri riconosce figure come Enzo Biagi, Pasquale Villani, Gustaw Herling, Vittorio Foa e Manlio Rossi Doria.