Un’assemblea pubblica con sit-in sulle tematiche dell’accoglienza, dell’inclusione e della protezione speciale è stata promossa nel piazzale della Prefettura di Caserta dal Centro sociale Ex Canapificio, dal Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta in collaborazione con la Rete Castel Volturno Solidale formata da Caritas, Centro Fernandes, Missionari Comboniani di Castel Volturno ed Emergency ed altre realtà del territorio come il Comitato Città Viva. Presente anche l’attivista storico del Movimento dei Migranti e Rifugiati di Caserta, Mamadou Kouassi Pli Adama, alla cui storia vera è ispirato il film di Matteo Garrone “Io Capitano”, vincitore di 7 premi David di Donatello, un Leone d’Argento e candidato agli Oscar 2024. “I decreti emergenziali e le leggi del governo Meloni – dice Mamadou – stanno creando nuova irregolarità calpestando i diritti delle persone immigrate che vivono nella provincia di Caserta ed in Italia. Noi pensiamo invece di costruire ponti con le persone immigrate, vogliamo destrutturare la frontiera fisica, sociale e giuridica perché solo così possiamo migliorare i nostri territori e la nostra esistenza. In Italia come in Europa Nessuno si salva da solo”. “Come rete di associazioni attive da decenni in provincia di Caserta – gli fa eco Mimma D’Amico, responsabile del Centro sociale Ex Canapificio – riteniamo che le novità legislative introdotte a seguito del tragico naufragio avvenuto a Cutro, dalla legge 50/2023, stanno avendo un impatto molto negativo sulle già precarie vite di tanti immigrati presenti sui nostri territori. Siamo in piazza per denunciare le scelte scellerate del Governo, che ha smantellato il sistema Sai estromettendo i richiedenti asilo dal Sistema di accoglienza e depotenziato un importante strumento come il permesso di soggiorno per protezione speciale che non è più convertibile in lavoro. Ma anche perché vogliamo un’Europa della Pace e dei diritti, che ponga un argine al recente Patto Immigrazione e Asilo votato in Europa ad aprile, un patto dal pessimo impatto”. Dal sit-in è giunta anche l’ennesima sollecitazione al Comune di Caserta “a realizzare la Casa del Sociale nell’immobile ex Onmi e a riattivare l’accoglienza diffusa che a Caserta era divenuta un modello, cioè il Sai, i cui fondi sono stati revocati dal Ministero dell’Interno”.
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Caserta, Mamadou a sit-in sull’accoglienza: leggi creano irregolarità
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