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Lo spettacolo, interpretato da Salvatore Arena, è vincitore del Premio della Critica 2019 ANCT (Associazione Nazionale dei Critici Teatrali) e del Premio Selezione In-box Blu 2016. Realizzato in co-produzione da Mana Chuma Teatro e Fondazione Horcynus Orca, in collaborazione con La.P.E.C. e Giusto Processo Latitudini, il lavoro teatrale affronta temi di giustizia e ingiustizia, declinando in drammaturgia una storia dai contorni oscuri e tormentati, dalle conseguenze violentemente drammatiche e non risanabili. Le musiche originali di Luigi Polimeni, contrappunto ritmico ed emozionale al racconto, diventano esse stesse drammaturgia, sostenendolo le scorrere inesorabile della storia in tutte le sue partiture emotive. Biglietti disponibili online sul sito www.teatrocivico14.it al prezzo di €12 (intero) e €10 (ridotto, per under 30, over 65 e convenzionati).

La trama si snoda attorno alle vicissitudini di Giuseppe Gulotta, un uomo la cui vita è stata segnata da un sistema giudiziario fallimentare. La storia esplora le conseguenze di una vicenda legale caratterizzata da omissioni, errori e falsificazioni.

La voce di Giuseppe ci attira in un vortice raccontando, come trovasse per la prima volta qualcuno disposto ad ascoltare, la gioventù interrotta, l’arresto, le torture, i colpevoli silenzi, i pregiudizi, ma anche l’irriducibile cocciuta speranza in una restituzione finale della propria umile e alta identità.

Lo fa alternandosi a voci secondarie, ma necessarie: un vicequestore illuminato schiacciato anche lui dall’ingranaggio, l’ufficiale dell’Arma regista occulto delle torture (un Kurz rovesciato, lucido e per nulla tormentato), la moglie Michela, i genitori.

Ogni voce, ogni episodio del vortice, trova il proprio luogo all’interno della scenografia, leggera e opprimente a un tempo, di Aldo Zucco, capace di diventare multiforme nei suoi pochi, ma importanti segni. E a proposito del suo lavoro, Arena spiega: “La responsabilità di affrontare questa storia è grande. Volevamo creare un processo di identificazione senza retorica, dando voce a chi ha sofferto.” Come Un Granello Di Sabbia vuole essere un’occasione di riflessione per esplorare verità spesso taciute.