È in programma per domani 31 maggio 2023, alle ore 10:30, presso la Curia della Diocesi di Caserta, Piazza Duomo, 11, la presentazione della Relazione annuale 2022 del Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello con riferimento alla provincia di Caserta. Dopo aver presentato la Relazione annuale in Consiglio Regionale, il Garante l’ha presentata nelle varie province della Campania, chiuderà questo viaggio domani a Caserta.
Dopo l’introduzione del Garante, intervengono: il Vescovo di Caserta Mons. Pietro Lagnese, il Presidente del Consiglio Regionale della Campania On. Gennaro Oliviero, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di S.M.C.V. f.f. dott. Carmine Renzulli, l’Assessore al Comune di Caserta Avv. Anna Maria Sedutto, la Responsabile U.E.P.E di Caserta dott.ssa Maria Laura Forte, il Responsabile regionale della sanità penitenziaria dott. Giuseppe Nese, la Garante dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale della provincia di Caserta dott.ssa Emanuela Belcuore, il Direttore della Caritas Diocesana di Caserta Don Antimo Vigliotta.
Sono stati invitati associazioni di volontariato, operatori dell’equipe educativo trattamentale, direttori penitenziari degli Istituti di pena della provincia di Caserta, operatori del comparto penitenziario, avvocati e il direttore della R.E.M.S. di Calvi Risorta.
“La Relazione, elaborata in collaborazione con l’Osservatorio regionale sulla vita detentiva e la Cooperativa l’uomo e il legno, descrive buone prassi e criticità delle carceri casertane comprensiva anche del carcere militare di S.M.C.V , del’ U.E.P.E., degli S.P.D.C., del tema dei minori e la R.E.M.S. di Calvi Risorta. Il tema carcere necessita un patto tra più soggetti affinché ci sia un miglioramento delle condizioni di chi entra negli istituti penitenziari, si eviti l’ingresso in carcere per chi commette piccoli reati legati alla tossicodipendenza e alla salute mentale, ed inoltre incrementi il ricorso alle misure alternative alla detenzione. Tutto ciò si potrebbe realizzare solo con la collaborazione di tutti: volontariato, terzo settore, istituzioni locali. Purtroppo, la politica considera il carcere una risposta semplice a bisogni complessi”, così il Garante Campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello.