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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del gruppo ‘Casagiove coraggiosa’.

La Giunta Comunale non ha approvato il 30 dicembre nessuna variante al Piano Regolatore, chi lo scrive non sa di che scrive, la Giunta ha adottato il Piano strutturale del Piano urbanistico Comunale. Lo ha fatto perché la Città aveva bisogno di nuove regole urbanistiche, necessarie e indispensabili, adeguate al Piano Territoriale Regionale e alle sue Linee Guida sul Paesaggio, al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, e perché la Città è interessata dal Piano dell’Autorità di Bacino dei fiumi Liri, Garigliano, Volturno, dal Sito di importanza Comunitaria del Tifata e dal Parco Urbano Intercomunale di interesse Regionale del Monte Tifata. Lo ha fatto perché sono passati 15 anni da quando fu dato incarico di redigere il Piano ad una Associazione temporanea di due professionisti e fu confermato, anche quando uno dei due incaricati rinunciò, rendendo la scelta di dubbia legittimità. Avere ripreso quel percorso, avere avuto il coraggio di credere in una idea forte della Città futura, senza più consumo di suolo, riequilibrata nei servizi per i cittadini, più verde e più umana è cosa evidentemente indigeribile per chi aveva antiche cambiali da onorare.
Il PUC è stato adottato il 30 di dicembre, perché quella data permetteva di rispettare i termini “perentori” previsti dalla Legge regionale n.5/2024 articolo 45.
Se non fosse stato adottato, sarebbe arrivato un Commissario Regionale a farlo ed è quello che forse si voleva.
L’adozione del PUC è stata preceduta da attività di ascolto di cittadini e categorie professionali, da parte del gruppo di progettazione che aveva le sue coordinate negli indirizzi approvati dall’Amministrazione nel 2021 con la delibera della Giunta n. 89. Tutte le attività di partecipazione – durata alcuni mesi con numerosi incontri pubblici – sono documentate e allegate alla Valutazione ambientale strategica, adottata insieme al PUC, e pubblicate da tempo sul sito del Comune.
L’adozione non è l’approvazione del PUC. Adesso tutti gli atti sono pubblicati sul sito del Comune di Casagiove, allegati alla Delibera di Giunta n.50. Seguirà, dopo la pubblicazione sul Bollettino Regionale, la fase delle osservazioni che possono essere presentate da qualsiasi cittadino o associazione. In seguito, acquisiti i pareri della Provincia e degli altri Enti territoriali e correlate le osservazioni da relazione tecnica, sarà il Consiglio Comunale, entro il 30 giugno del 2025, ad approvare il PUC.
Nessun bliz, nessuna sorpresa, una decisione dovuta. Una decisione sollecitata anche dalle opposizioni, con una mozione, nell’ultima seduta del Consiglio Comunale.
E intendiamo risottolineare, ancora una volta, che il Piano persegue l’obiettivo di comprimere il consumo di suolo, in una città di limitata estensione – soli 6,3 kmq – e già fortemente urbanizzata, la riqualificazione e il riassetto dell’esistente.
Le linee direttrici del Piano puntano, altresì, alla promozione del recupero e del riuso compatibile di tutti gli edifici sottoutilizzati, la riqualificazione degli insediamenti attraverso il ridisegno delle aree pubbliche percorribili, attivando progetti che attengono a spazi aperti (strade, percorsi pedonali, piazze, verde di arredo), l’incremento delle dotazioni di spazi e attrezzature pubbliche per il soddisfacimento dei bisogni pregressi di servizi e privilegiando interventi che consolidino, da una parte, le relazioni con il paesaggio e le aree collinari, per definire percorsi di significativa valenza ambientale e, dall’altra, le connessioni tra aree centrali e aree periferiche.
La riqualificazione urbana, attenta alle occasioni si sviluppo produttivo compatibile è uno dei fattori fondamentali per facilitare il rilancio dell’intera economia. Leggere gli atti e tutto questo lo si ritrova.
Non è quello che la speculazione sperava. Ma il governo della città è, come diceva Pericle agli Ateniesi, “favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.” Il minacciar scortese di chi rabbia sovrappone a ragione, sono forse le cortine fumogene stese a celare aspettative e interessi, certo non quelli generali della Comunità che ha diritto ad avere servizi, non subire altro ’assalto del cemento.
La Città ha già dato e c’è chi ha già preso, adesso è tempo di riprendere a guidare verso il futuro e farne il luogo dove poter vivere, tutti, meglio che nel passato.