Nella giornata odierna nella Casa di Reclusione di Carinola si è tenuto un convegno sui “contenuti e metodologie del trattamento penitenziario” dal titolo “Oltre il Muro”, organizzato dal Centro Italiano per la Mediazione Penale e dalla Direzione del carcere.
Dopo un saluto iniziale del direttore del carcere di Carinola, dott Carlo Brunetti, e i saluti del presidente CIPM Campania, dott Roberto Iannucci, ha preso la parola il l Garante campano dei detenuti, prof Samuele Ciambriello, che ha moderato l’incontro. Ciambriello ha ritenuto opportuno sottolineare quelli che sono gli elementi del trattamento penitenziario ai sensi della legge 354 del 1975 soffermandosi su quelli, ritenuti da lui fondamentali, che sono il lavoro, l’istruzione, le attività culturali, ricreative e sportive e i contatti con il mondo esterno.
Successivamente è intervenuta la presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, dott.ssa Patrizia Mirra, che, a partire dalla legge Gozzini, ha menzionato tutte norme sulle buone prassi del Trattamento dei detenuti anche attraverso le sfide dei Magistrati di Sorveglianza nel promuovere i permessi premio.
“Il trattamento arriva dopo un periodo di osservazione sulle persone che sono in carcere che tiene conto della capacità del singolo di aderire alle regole, consapevoli però della possibilità del venir meno, tante volte, delle condizioni generali della vita negli istituti: il vitto e l’alloggio”.
È intervenuta poi, l’avvocato Angela Del Vecchio, Presidente dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere.
Infine, il Professore Paolo Giulini Presidente e co-fondatore del CIPM, ha portato una testimonianza di un progetto relativo al trattamento già sperimentato nel carcere di Bollate e ha definito “Ibernato penitenziario” il detenuto sex offender. Il prof. Giulini ha evidenziato la polifunzionalità della pena che è afflittiva, rieducativa e riparativa.
Così ha esordito il Garante Ciambriello all’uscita dal carcere: “Un plauso va agli organizzatori del convegno che hanno acceso i riflettori sul tema del trattamento che io chiamerei programma di inclusione sociale per il detenuto. Su questo tema nella nostra regione emerge un quadro insoddisfacente, ad eccezione fatta di qualche istituto penitenziario per quel che concerne l’offerta culturale, ricreativa e anche scolastica che non è consona alle esigenze dei diversamente liberi e del dettato costituzionale. Le attività culturali e ricreative sono meglio distribuite e hanno coinvolto un maggior numero di persone detenute negli Istituti di Secondigliano, Santa Maria Capua Vetere, Bellizzi Irpino, Aversa, Carinola ed Eboli.”
Nell’istituto di Carinola oggi erano presenti 454 detenuti, 45 sex offender in una sezione dalla capienza di numero 41, 7 detenuti in articolo 21 o.p. (lavoro retribuito) e 5 in articolo 20 ter o.p. (lavoro di pubblica utilità gratuito).
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