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Un detenuto casertano, Giovanni Buonanno, è stato assolto dal tribunale di Milano dall’accusa di aver preso parte ad una rivolta nel carcere milanese di San Vittore durante il primo lockdown del marzo 2020. La rivolta si verificò il 9 marzo, negli stessi giorni in cui numerose rivolte scoppiavano causa contagi da Covid nelle varie carceri italiane, e tre giorni dopo “l’orribile mattanza” avvenuta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, con detenuti picchiati dagli agenti dopo intemperanze che però non avevano dato luogo ad una rivolta. Problemi seri invece ci furono al carcere di San Vittore, dove – secondo la Procura – i detenuti si appropriarono della radio e delle chiavi di una sezione in possesso di un poliziotto penitenziario, che fu minacciato alla gola con un taglierino e rinchiuso a chiave in un ufficio. Per la Procura a quelle violenze avrebbe preso parte anche Buonanno, in quel periodo detenuto a San Vittore per reati di droga; i giudici milanesi però hanno condiviso l’impostazione della difesa di Buonanno (assistito da Peppe Foglia) e lo hanno assolto per non aver commesso il fatto.