Come nel più fosco immaginario in materia, spesso gli darebbero in pasto le classiche polpette avvelenate, imbottite di stricnina e topicida. In Campania è allarme per gli avvelenamenti di cani, sarebbero 38 i casi nel mese di novembre. Si tratterebbe di una delle regioni più colpite dal fenomeno.
Questo benché sia diffuso su scala nazionale, come sottolineano dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente. Le stime dell’Aidaa, presieduta dal Lorenzo Croce, sono basate sull’analisi di articoli dei giornali e di pagine social. Caserta e Salerno sarebbero le province campane più interessate dagli avvelenamenti. A farne le spese, più di tutti, i randagi.
Il dato generale parla di un tragico novembre per i cani, con 1.300 avvelenamenti. Le situazioni più critiche in Calabria, dove 40 casi – con diversi morti – si registrerebbero nella sola provincia di Catanzaro. Tanti anche in Sicilia. “Il secondo avvelenamento di massa – riferisce l’Aidaa – riguarda i cani da tartufo, sono infatti circa una trentina quelli avvelenati a San Pietro Avellana in provincia di Isernia, dove appare evidente che gli avvelenamenti possono richiamarsi o ad una lotta tra tartufai o all’azione di un folle“. Comunque gesti sconsiderati.