È stato inaugurato a San Cipriano d’Aversa (Caserta), in un bene confiscato alla camorra, il centro denominato “Dopo di noi. Accoglienza e integrazione per la disabilità”, intitolato al Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Nicola Barbato, medaglia d’oro al valore civile (rimase gravemente ferito a Napoli nel 2015 durante un’operazione antiracket e fu costretto su una sedia a rotelle fino alla morte nel marzo scorso). Un’opera realizzata grazie ad un lavoro sinergico: Agrorinasce ha curato il progetto e il finanziamento ottenuto dalla Regione Campania, il Comune di San Cipriano ha curato i lavori di ristrutturazione e l‘ASL di Caserta è intervenuta sia nella fase di ideazione sia nella fase autorizzativa. Sarà la cooperativa sociale LFS Global Care a gestire il bene destinato sia a Centro diurno per utenti affetti da disabilità con laboratori e luoghi di aggregazione, che a Comunità alloggio per disabili, in attuazione del progetto “Dopo di noi. Accoglienza e integrazione per la disabilità” (legge 112/2016).
“Dopo anni di lavoro e impegno, inaugurare un bene confiscato così importante per l’impatto socio-sanitario sul territorio è motivo di orgoglio” afferma Giovanni Allucci Amministratore Delegato Agrorinasce.
“Quest’opera di riscatto – aggiunge – è possibile grazie al lavoro di squadra con gli enti comunali, le cooperative e tutti i soggetti che collaborano alla realizzazione di questi traguardi”. Il Centro residenziale totalmente attrezzato ospiterà almeno 2 utenti disabili che vivranno in completa autonomia e che si affiancheranno ai circa 20 utenti disabili coinvolti nel centro diurno.
“Questa struttura rappresenta una speranza, non basta per risolvere i problemi di tante famiglie ma è uno spiraglio, un esempio da emulare” sottolinea Vincenzo Abate, socio fondatore della Cooperativa LFS Global Care.
“Restituiamo al popolo un bene confiscato – esulta il sindaco di San Cipriano d’Aversa Vincenzo Caterino – con lo scopo di offrire un servizio sociale di grande utilità in grado di favorire l’integrazione e l’inclusione di soggetti affetti da disabilità. Con questo progetto a San Cipriano d’Aversa si assisterà ad una vera e concreta rivoluzione sociale”. “Con questa struttura – evidenzia il Direttore Generale dell’ASL Caserta Amedeo Blasotti – potenziamo la capacità di dare risposta ad una fascia debole della nostra comunità, sia come numero di utenti assistiti, sia come qualità di tale assistenza, il tutto nell’ambito di una strategia ben precisa”.
“Da un bene confiscato alla camorra oggi è nato uno spazio di vita che accoglierà giovani e persone con disabilità. E’ l’affermazione della legalità sul malaffare, sulla sopraffazione, sulla criminalità nel ricordo vivo di un agente della Polizia di Stato e Medaglia d’oro al Valor Civile come Nicola Barbato che ne ha fatto una ragione di vita al punto da mettere al rischio la sua dopo un’operazione antiracket”. Lo dichiara il deputato campano della Lega e componente della Commissione Antimafia Gianpiero Zinzi, in riferimento all’inaugurazione nel casertano del Centro per accoglienza disabili intitolato al poliziotto Nicola Barbato.
“Voglio ringraziare – aggiunge – il Questore di Caserta Andrea Grassi, Gianni Allucci e Agrorinasce che ha curato il progetto ed Enzo Abbate di ‘La Forza del Silenzio’ per aver condiviso insieme a noi questo momento di gioia e di futuro per tante persone che avevano bisogno di un aiuto concreto e a cui oggi è stata tesa la mano. Felice di aver partecipato all’inaugurazione del Centro per accoglienza intitolato a Nicola Barbato e di aver abbracciato la sua famiglia”.
“L’inaugurazione della comunità alloggio per disabili e centro diurno per utenti affetti da disabilità con laboratori e luoghi di aggregazione rappresenta una doppia vittoria per la comunità: da un lato consente di dare attuazione concreta e tangibile alla legge sul dopo di noi, dall’altro a trasformare un bene confiscato a un esponente del clan dei Casalesi, quindi simbolo di ingiustizia, prevaricazione e violenza, in un simbolo di giustizia e di rinascita, un luogo di inclusione, solidarietà e speranza”. Lo ha detto il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FdI), delegata all’Agenzia nazionale per i beni confiscati, partecipando oggi a San Cipriano d’Aversa all’inaugurazione di un centro di accoglienza e integrazione per disabili realizzato all’interno di un bene confiscato all’ex killer dei casalesi Cipriano D’Alessandro – assegnato dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati al Comune – intitolato al sovrintendente della Polizia di Stato Nicola Barbato, Medaglia d’Oro al valor civile, rimasto paralizzato per i colpi esplosi da un criminale durante un’operazione antiracket e morto nello scorso mese di marzo.
“Essere finito sulla sedia a rotelle – ha detto il sottosegretario Wanda Ferro – non ha mai scalfito la sua determinazione e il suo impegno nelle sue battaglie per la legalità e per la giustizia. Vittima della ferocia della camorra, Barbato ha sempre onorato la divisa, rappresentando un grande esempio di amore per la legalità e dedizione verso la propria comunità. Questa intitolazione rappresenta infatti non solo un riconoscimento del sacrificio compiuto in servizio, ma anche dell’impegno civile e sociale che Barbato ha scelto di perseguire nonostante le difficoltà della disabilità: celebriamo la sua resistenza e la determinazione di chi, dalla tragedia personale, ha saputo trarre forza per dare ancora il proprio contributo alla società. Un esempio, una fonte di ispirazione, dunque, anche per tutti coloro che si trovano a convivere con una disabilità, e che devono sapere che anche loro possono vivere una vita piena di significato e di impegno sociale, anche con l’aiuto di strutture come quella che oggi è stata inaugurata. Ogni persona, indipendentemente dalle sue capacità, ha il diritto di vivere una vita piena e dignitosa, così come le famiglie che troppo spesso sono lasciate sole a farsi carico delle difficoltà legate alla disabilità”.
“Voglio ringraziare la Regione Campania – a partire dell’assessore alla Legalità, il prefetto Mario Morcone, che su questo tema ha messo a disposizione capacità, esperienza e tanta passione – il Comune, Agrorinasce e tutti i soggetti che hanno reso possibile questo progetto, così come coloro che ne saranno il cuore pulsante: i volontari, le famiglie e, soprattutto, le persone che saranno ospitate in questo luogo che resta anche un segno tangibile della vittoria dello Stato sulla criminalità.
Per questo l’attività volta al riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati riveste carattere prioritario nell’azione del governo Meloni e del ministero dell’Interno guidato dal ministro Matteo Piantedosi”, ha concluso il sottosegretario Ferro.