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Una banale lite condominiale, scoppiata probabilmente per il parcheggio delle auto, è degenerata in tragedia a Parete, nel Casertano, dove un uomo è stato ucciso a colpi di pistola dal vicino di casa fermato dai carabinieri per omicidio aggravato. La vittima, Sebastiano Tessitore, aveva 60 anni. Il suo assassino ne ha 74, i due vivevano nella stessa palazzina al civico 1 di via 2 Agosto.

La tragedia è avvenuta nel pomeriggio, intorno alle 16, nel parcheggio interno al condominio. I due vicini, hanno accertato i carabinieri della compagnia di Aversa, hanno iniziato a litigare per un’auto parcheggiata male, scambiandosi insulti e minacce. Non era la prima volta che i due si affrontavano in malo modo. Screzi tra di loro c’erano già stati, e sempre per il parcheggio delle vetture negli spazi condominiali; ma questa volta il 74enne è arrivato alla lite avendo portato con sé una pistola calibro 9 semiautomatica, legalmente detenuta. Una parola, poi un’altra, la lite che degenera e il revolver che entra in azione. L’uomo lo estrae e fa fuoco almeno tre volte, tre proiettili che colpiscono il vicino di casa in pieno corpo. Tessitore, ferito, si accascia sull’asfalto in una pozza di sangue e muore poco dopo. Quando arrivano i carabinieri, allertati dagli altri inquilini, trovano il suo aggressore ancora nelle vicinanze del luogo del delitto. Lo fermano senza che lui opponga resistenza sequestrandogli l’arma, poi risultata legalmente detenuta. Portato in caserma dai carabinieri, è stato interrogato dal pubblico ministero della procura di Napoli Nord. Sotto choc i familiari delle due persone coinvolte e gli altri residenti del condominio, molti dei quali sono stati sentiti dai carabinieri; nessuno di loro si aspettava un epilogo simile per una lite scoppiata per motivi così banali.

L’episodio di oggi riporta alla mente episodi analoghi verificatisi di recente. Nello scorso mese di settembre un’altra lite avvenuta in un condominio di Quarto, nel Napoletano, portò alla morte della 48enne Antonella Iaccarino, cui il vicino 53enne, Francesco Riccio, diede fuoco. Anche in quale caso futili i motivi alla base del gesto: secondo Riccio un lenzuolo steso da parte della donna ostruiva a suo dire l’ingresso della sua auto nel box. La donna morì dopo un mese di agonia a causa delle ustioni rimediate su tutto il corpo. Andando a ritroso nel tempo, e rimanendo nel Casertano, a Capodrise nel 2015 un 51enne uccise a martellate la vicina di casa 59enne dopo una lite. Anche allora per motivi di condominio.