Caserta – Una violenta rapina è avvenuta la notte scorsa a Caserta nell’abitazione di un noto avvocato penalista, Vittorio Giaquinto, che è stato malmenato, immobilizzato e rapinato di denaro e preziosi, tra cui collezioni di orologi d’epoca e gemelli in oro, da quattro malviventi. La banda, formata da italiani e stranieri, secondo quanto accertato dalla Polizia, è riuscita ad entrare in casa passando attraverso l’abitazione di una coppia di anziani che è stata rapinata. I banditi sono quindi andati nella casa del penalista, sorprendendolo nel corridoio. Giaquinto è stato immediatamente colpito al capo e pestato con calci e pugni; è stato quindi costretto a consegnare le chiavi della cassaforte, che è stata svuotata. I rapinatori sono quindi scappati lasciando il legale a terra insanguinato e legato. Giaquinto ha presentato denuncia alla Questura di Caserta. Sull’episodio indaga la Squadra Mobile.
“Sono stato vittima di una violenza cieca, inspiegabile, commessa da quattro banditi cui ho aperto la cassaforte, ho dato soldi e però continuavano a picchiarmi. E ne volevano sempre di più”. Ha ancora la voce rotta dall’emozione, sotto choc per quanto accaduto, l’avvocato penalista di Caserta Vittorio Giaquinto, rapinato due notti fa nella sua abitazione da una banda formata da quattro malviventi che gli hanno rotto uno zigomo, pestandolo per parecchi minuti, mandandolo in ospedale.
Prima di Giaquinto, vittima di una violenza stile Arancia meccanica, i quattro rapinatori avevano colpito nell’appartamento attiguo a quello del professionista, dove risiedono una coppia di anziani, che si collega tramite il terrazzo esterno con l’abitazione dell’avvocato. Ancora non quantificato il bottino, tra soldi, gioielli, orologi di lusso e anche due gemelli in oro, che però risulta particolarmente cospicuo. Teatro del colpo un palazzo antico nel cuore del centro storico di Caserta, in via Tanucci, a pochi passi dalla Reggia Vanvitelliana, dove gli appartamenti sono collegati da terrazze esterne. I banditi – è l’ipotesi della Squadra Mobile di Caserta che indaga sull’episodio – probabilmente sono andati a colpo sicuro, ben sapendo che Giaquinto viveva da solo; e hanno usato il pugno di ferro, picchiando, legando e rapinando prima la coppia di vicini. I malviventi hanno poi costretto la donna a chiamare Giaquinto: “mio marito non sta bene“, così il penalista è uscito sul pianerottolo e lì è stato sorpreso dai banditi, che lo hanno immediatamente colpito con calci e pugni, portandolo nell’appartamento della coppia dove ha visto ciò che avevano combinato, quindi sempre malmenandolo lo hanno condotto nel suo appartamento.
“Non ho opposto alcuna resistenza – racconta Giaquinto – sarebbe stato impossibile vista la furia che mettevano nei colpi. Ho aperto loro la cassaforte, ma più davo soldi e preziosi e più mi colpivano perché ne volevano altri. Sono stato minuti interminabili, in cui mi aspettavo potesse succedermi di tutto, anche che potessero uccidermi. Mi hanno poi chiuso nel bagno e legato stretto i polsi con delle fascette, che sono riuscito a tagliare dopo tempo e tanta fatica con delle forbici che erano nel bagno. Così mi sono liberato e ho chiamato la Polizia. È stato uno choc, ma devo riprendermi e lo farò”, conclude Giaquinto. I banditi sono fuggiti e sono in corso le indagini da parte delle forze dell’ordine per identificarli.