Abbattimenti di bufale in Terra di lavoro, azienda vince un altro round con l’Asl Caserta in sede cautelare. Il Tar Campania ha confermato lo stop all’ordine di macellazione per 9 capi di bestiame. Gli animali sono risultati positivi alla brucellosi, dopo un tampone vaginale post partum del 28 dicembre (test diretto). Due giorni dopo si sarebbe dovuto procedere all’abbattimento. In quella data, il tribunale invece ha disposto la prima sospensione del provvedimento. Un altolà a tempo: fino al 28 gennaio. In attesa delle controanalisi, la decisione è stata adottata inaudita altera parte. Ossia in base al semplice ricorso d’urgenza dell’allevatore, e senza contraddittorio.
Nell’udienza di oggi, viceversa, l’Asl Caserta si è potuta costituire. Ma la quinta sezione del Tar ha accolto di nuovo l’istanza dell’azienda, assistita dal legale Mario Caliendo. L’udienza di merito è stata fissata nel prossimo luglio. Decisive le controanalisi, cioè l’esame sierologico (test indiretto). “La parte ricorrente ha riferito che – scrivono i giudici -, avrebbe avuto (…) esito negativo”. A sostegno di tale tesi, l’allevatore ha depositato dei campioni di prova. Accluso c’era l’elenco dei capi esaminati. Ne risultano ““2 positivi, 101 negativi” e tra i capi positivi non compaiono quelli oggetto del provvedimento impugnato”.
Il Tar espone anche il proprio orientamento in materia, interpretando il decreto ministeriale 2 maggio 2024. E non manca di bacchettare l’azienda sanitaria. “Nel caso in esame – si legge nell’ordinanza – non risulta che l’esame diretto sia stato preceduto da esame indiretto con esito positivo sui capi per i quali è stato ordinato l’abbattimento e, anzi, l’esame sierologico come si è visto ha avuto esito negativo“. Alla luce di ciò, la domanda cautelare è accolta ai fini del nuovo test. All’Asl tocca l’onere di provvedere a nuovo esame sierologico sui capi in questione. Il termine assegnato è di 30 giorni dalla notifica. Le spese di giudizio sono state compensate.