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Accusato di rapina ai danni di un ragazzo, non fu ufficialmente riconosciuto durante le indagini preliminari ma comunque mandato dalla Procura a processo, dove è stato assolto per insussistenza del fatto anche su richiesta dello stesso pubblico ministero. È accaduto al Tribunale di Napoli Nord dove un 23enne di origine marocchina, da tempo residente in Italia a Teverola (Caserta), è riuscito con l’avvocato difensore Enzo Guida a dimostrare al processo la propria innocenza, che era già emersa in fase di indagine. L’episodio risale al settembre del 2022, quando un ragazzo di Aversa denunciò di essere stato aggredito e derubato di soldi e cellullari da un gruppo di persone.

Nella immediatezza dei fatti riconobbe un minore, nei cui confronti si è proceduto in modo separato dinanzi al competente tribunale minorile. Ed attraverso delle foto sui social ritenne di individuare, tra gli autori dell’episodio delittuoso, anche l’imputato allora 21enne. La persona offesa ed un testimone furono così chiamati in caserma per il riconoscimento del sospettato, che era dietro un vetro; il riconoscimento ebbe però esito negativo, ma nonostante ciò la Procura di Napoli Nord volle esercitare l’azione penale. chiedendo e ottenendo dal Gip il rinvio a giudizio del giovane. Nel corso del processo, la vittima ha poi spiegato che vi era una differenza tra la persona vista in foto sui social e la persona fatta vedere in caserma.Lo stesso pm in udienza ha evidenziato che non vi erano elementi per chiedere una condanna per l’imputato, avanzando richiesta di assoluzione; dal canto suo, il difensore dell’imputato, nella discussione finale, ha posto l’accento su un altro dato probatorio, ovvero che nel corso delle indagini era stata effettuata una perizia sul cellullare del minore coinvolto nella rapina, da cui non era emerso alcun collegamento con l’imputato. Di fronte a tanti elementi a discolpa, il Tribunale in composizione collegiale ha assolto con formula piena il 23enne.