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Il sindaco Mastella esulta perché Benevento ha una delle tariffe idriche più basse in Italia. Per la verità ci sarebbe ben poco da esultare, perché quelle tariffe sono legate ad un vulnus evidente: a Benevento non si paga il canone di depurazione perché il depuratore non c’è.

Quindi si paga poco non per l’economicità di un servizio, ma per la sua scarsa qualità.

La politica dell’autoelogio tanto cara al sindaco in questo caso è dunque decisamente audace: per i fattori sopra esposti, per il prezzo politico con cui viene acquistata acqua dalla Regione, per i prezzi esorbitanti che le attività commerciali di somministrazione o ristorazione devono pagare per la depurazione, dovendo provvedere autonomamente e a proprie spese a installare vasche di scarico negli spazi dei locali. E se questo spazio non c’è? Semplicemente si sceglie di non aprire, cosa che fanno in tanti, e infatti basta una rapida occhiata ai dati degli esercizi commerciali in centro e a quelli dello spopolamento.

Insomma: i cittadini di Benevento pagano una delle tariffe rifiuti più alte d’Italia per l’incapacità di garantire un servizio efficiente, e pagano una delle tariffe idriche più basse d’Italia per l’incapacità di garantire un servizio efficiente. Un po’ come una squadra che retrocede perdendo tutte le partite per 1 a 0: magari si avrà una delle difese migliori, ma si retrocede lo stesso. E quando si retrocede c’è poco da sventolare bandierine.