Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Consigliere Comunale Vincenzo Sguera.
“Ringrazio il consiglio comunale di Benevento per aver votato all’unanimità il regolamento per l’istituzione di un garante Comunale per i Detenuti: una mia proposta cui tenevo particolarmente, vista la serietà del problema. Ringrazio poi il presidente del Consiglio Comunale Renato Parente per aver dato lettura in aula, vista la mia impossibilità di presenziare, alla nota in merito che riporto di seguito: Per motivi personali non potrò presenziare all’odierno consiglio comunale, e me ne dolgo, poiché all’odg è posto un argomento che mi sta particolarmente a cuore e sul quale avrei molto da dire. Ringrazio preliminarmente il Presidente del Consiglio Comunale per la disponibilità nella lettura della presente nota; ringrazio i componenti della commissione servizi al cittadino ed in particolare il presidente, Rosario Guerra, che ha inteso sostenere e perorare l’iniziativa in oggetto, da me suggerita all’incirca circa un anno fa. La problematica delle Carceri italiane è senza alcun dubbio un tema che la politica nazionale deve necessariamente affrontare con particolare attenzione e solerzia. Non sta a me evidenziare il disagio e la condizione disumana in cui i detenuti sono costretti a vivere il periodo di reclusione, ma per la professione che svolgo posso testimoniare che a causa del sovraffollamento (il numero delle persone detenute è superiore ai posti regolamentari), degli spazi estremamente ridotti e della limitatissima disponibilità per accedere ad attività lavorative, così come previste dall’ordinamento penitenziario, i diritti fondamentali della persona non sono affatto garantiti.
E’ del tutto evidente che se il carcere è sovraffollato anche gli operatori non riescono a svolgere con la dovuta dedizione le mansioni a cui sono preposti; è altrettanto evidente che, in tali situazioni, le fragilità di molte persone detenute non riescono ad essere intercettate o seguite come meriterebbero. L’elenco delle problematiche connesse a tale stato di cose sarebbe lunghissimo e, pertanto, mi limito ad evidenziare quanto rilevato nel report della Camera Penale di Benevento- da sempre impegnata in prima linea per cercare soluzioni sul punto -: “nella struttura carceraria di Benevento rispetto alla capienza di 261 unità, sono presenti attualmente in istituto 385 detenuti. Il personale di polizia penitenziaria consta di 233 agenti, tra i quali permane una lieve situazione di sottorganico. Il personale civile composto dai funzionari giuridico-pedagogici (cd. “educatori”) consta di unità sotto la decina che si rivelano carenti in rapporto all’esigenza”.
Il report evidenzia anche una rilevante criticità nel settore sanitario, ove non è assicurata l’assistenza continuativa diurna/notturna del medico, spesso costretto a demandare le urgenze alla guardia medica esterna. Così come manca uno specialista psichiatra stabile, che dovrebbe garantire assistenza ai detenuti con disagio mentale. Per quanto concerne le celle il report registra condizioni ai limiti delle misure ritenute “umane”, secondo i criteri individuati dalla CEDU, dalla giurisprudenza di legittimità e dalla legislazione nazionale”.
Il Carcere di Benevento, in pratica, stante la carenza di fondi, di personale, di strutture e stante scarsa attenzione della Politica e delle Istituzioni, garantisce una detenzione che può essere definita “sopportabile”, ma
con l’urgenza -ormai non più rimandabile- di provvedere concretamente alla risoluzione delle numerose criticità m.
E, pertanto, sussiste la necessità che anche la nostra amministrazione comunale dia la giusta rilevanza al tema delle Carceri, attivandosi al fine di fornire segnali significativi per provare ad arginare il disagio nel quale vivono i detenuti e lavorano gli Agenti di Polizia Penitenziaria nella Casa Circondariale della nostra Città.
Il degrado della realtà carceraria e le inefficienze del sistema, rappresentano un fallimento e la negazione di uno stato democratico.
E concordo con quanto affermato dall’UCPI: “occorre denunciare pubblicamente tanto la mancanza di un programma di serie riforme strutturali e di ripensamento dell’intera esecuzione penale, quanto l’irresponsabile indifferenza della politica di fronte al dramma del sovraffollamento ed alla tragedia dei fenomeni suicidiari, concretizzatasi nel perdurante rifiuto di porre in essere con immediatezza e urgenza qualsivoglia concreto strumento deflattivo, da quello dell’adozione di possibili procedimenti di clemenza generalizzata, a quelli oggetto di proposta di legge già pendente davanti al Parlamento”.
Grazie a tutti voi, grazie ai componenti la commissione e la Camera Penale di Benevento; ringrazio, in particolare, il Collega Avvocato Nico Salomone che nella stesura dell’odierno regolamento ha fornito un prezioso contributo.
Auspico che il prossimo traguardo possa consistere nell’apertura in Città di un centro per la giustizia riparativa”.