Dopo la sconfitta con il Genoa e la contestazione andata in scena all’esterno del “Ciro Vigorito“, il presidente del Benevento, Oreste Vigorito, ha sentito la necessità di far sentire la propria voce e il proprio pensiero. Il numero uno giallorosso, in collegamento telefonico alla televisione di proprietà, ha affrontato diversi temi.
Messaggio – Questa è una confessione, perché a detta di molti ho avuto pochi rapporti con la città ultimamente e questo avrebbe creato una sorta di distacco. A chi ritiene che io sia un perdente, vorrei ricordare che in 16 anni ho vinto cinque campionati e un titolo nazionale con le giovanili.
Abbonamenti – Insieme significa noi e voi e si realizza in modo diverso da quello che sta succedendo quest’anno. I prezzi popolari erano un voler stare insieme. Noi dovremmo essere in diecimila, invece siamo sempre in quattromila. Tremila abbonati non vengono a vedere la partita. Stare insieme voleva dire stateci vicino, dateci il nostro affetto, non dateci dei soldi.
Tifosi – Nessuno vieta di criticare, sono il primo che, vedendo i tifosi andare via col capo chino, va via col capo chino. La critica non è un diritto, è un modo di esprimere un proprio dissenso. Questo, però, non deve sfociare nella violenza, nel lanciare una bomba carta in campo o fuori. Io non parlo a quei tifosi perché è una vergogna. E’ la prima volta che sto soffrendo e questa è la vicinanza che sto ricevendo. Forse dobbiamo veramente ricordare da dove veniamo. Se questo è il disegno di qualcuno lo può stracciare perché Vigorito non lascia. Sento che mi circondo di sciacalli, di persone che succhiano il mio sangue, dite che sono intelligente ma poi dite che ho bisogno della badante. Quando lasciare lo deciderò io. Possono venir commessi errori, ma io mi fido dei miei collaboratori.
Foggia – Non sta lì perché è amico mio o della mia famiglia, sta lì perché ha vinto due campionati. Ha portato calciatori che qui non erano mai venuti. Stamattina ha preso un attaccante, dicono che segna poco? Trovatemi voi un attaccante da doppia cifra. Calciatori che sono stati qui e sono andati via vogliono tornare, questo è un orgoglio perché siamo una società seria.
Allenamenti – Mi avete chiesto di vederli, siete venuti in dieci, non c’era certo il popolo giallorosso, quello che ama il Benevento. A me non interessa di chi non viene, mi interessa di quei pochi che vengono e faccio il possibile per farli essere orgogliosi. Io il sabato e la domenica sono con la squadra anche in trasferta, poi mi dicono che sono assente, ma cosa dovremmo fare? Andare in giro a firmare autografi?
Critiche – Io non dico che se mi criticate me ne vado. E’ la prima volta che in sei anni stiamo avendo delle difficoltà, la vostra risposta è stata quella dell’altra volta. Erano quaranta persone? Per me quelle quaranta persone non esistono, ma gli altri quattromila dove erano? Sono dovuto uscire quasi di nascosto da uno stadio che porta il nome di mio fratello, i miei sacrifici. Questo è Oreste Vigorito, uno che viene a prendere freddo, critiche e adesso delusioni. Gli uomini non si misurano per quante volte perdono, ma per quante volte si rialzano. L’esempio oggi è stare vicino a questa squadra, non stare a criticare. Chi critica pensa di avere ragione? Perché non sono io a dover andare via, ma loro. Fino a quando ci sarà una sola persona che vuole fare calcio, non lascerò questa città perché io conto gli amici. Conto quelli che vogliono stare con me, quelli che vogliono prendere le bandiere, gli altri non contano. Accusateci di tutto, fate le critiche che volete senza violenza e insulti, ricordando che quello che voi difendete in modo incivile, c’è qualcuno che lo difende con i propri sacrifici, con il proprio tempo e con la propria salute.
Mastella – Lo ringrazio, ma vorrei ricordargli che quello stadio è ancora senza copertura. Non ho un cattivo rapporto con il sindaco, ma in questa città è difficile avere anche il minimo necessario. Mastella è vicino a Vigorito, ma quella vicinanza si deve concretizzare. Manca la comunicazione.
Stadio – Io faccio calcio e di calcio non parlo con chi viene a vedere la partita, parlo con i tecnici. Non sono buoni? Vuol dire che non sono buono neanche io, perché li scelgo io. Questo discorso è la conseguenza della violenza della critica. Mi batto per portare le famiglie allo stadio e in un’ora c’è chi le ha allontanate. Vigorito, nonostante le contraddizioni, continua ad amare questa città, questa squadra e questa maglia. Sono stato chiamato a rappresentare questa città e me ne sono innamorato.
Futuro – Chi ama questa squadra dovrebbe iniziarlo a dimostrare. Con questa società, l’amore non si dimostra portando una bomba carta nello stadio. L’avevo detto che quest’anno avremmo lottato per la salvezza. Se siete delusi dal non lottare per la A, iniziate a ritrovare lo spirito necessario. Per centrare questo risultato occorre il vostro sostegno, la vicinanza, la tolleranza. Insieme significa starmi vicino perché io sono solo. Vogliamo lavorare insieme? Passiamoci la mano sulla coscienza. Noi faremo il massimo, chi è impegnato nel Benevento Calcio è una persona competente. Qualcuno prima di parlare guardasse i risultati. I critici già ci sono, fanno il loro lavoro, voi fate i tifosi, stando vicino alla società nelle difficoltà e vedrete che il ritorno sarà migliore.
Discorso – Prendete quello di buono che ho detto e lasciate stare quello che non condividete, continuando ad andare avanti insieme. Vorrei ritrovare la serenità, il popolo sannita è tenace, sa superare le difficoltà. Un popolo che tende una mano per aiutare. Torniamo a essere quel popolo che lavora ogni giorno per stare meglio. I calciatori sono rammaricati per questa situazione, la società sta intervenendo per prendere i giocatori necessari. Pettinari non è l’Altafini di turno ma è un ottimo calciatore, ci ha scelto e l’allenatore e il direttore ci puntano. Proveremo a prenderne altri, se non sarà così sarà perché non saranno voluti venire. Nessuno mi obbliga a fare calcio, lo faccio per passione e per stare insieme a voi. Ora vorrei che voi foste felici di stare con noi. Il nostro domani lo costruiamo con le azioni di oggi.