Tempo di lettura: 3 minuti

Spazio per il calcio durante il Consiglio provinciale di Avellino, aperto anche alla parte sannita per la Piattaforma logistica di Valle Ufita. Presente il presidente della Strega, Oreste Vigorito, nelle vesti di numero uno di Confindustria Benevento. Il massimo dirigente giallorosso, sorpreso in una conversazione con il presidente dell’Avellino D’Agostino, ha rivelato il motivo che lo ha spinto a puntare su Marcello Carli e ha lanciato una stoccata a De Laurentiis. Il numero uno del Napoli, ospite ieri da Fabio Fazio, aveva dichiarato che “i campionati dovrebbero essere formati per tipologie di città. Non possiamo far giocare una città da 5 milioni di abitanti con una che ne ha 30 mila. La partita sarebbe vista da poche persone e gli sponsor non partecipano, questo problema non è stato approfondito e affrontato“. Queste le parole di Vigorito.

D’Agostino – Abbiamo preso tante di quelle mazzate io e D’Agostino, che l’unica cosa che potrebbe esserci in pentola è un bollito. Abbiamo sviscerato un po’ di amarezza da tutte e due le parti, lui si impegna ad Avellino come io mi impegno a Benevento.

Calcio – Come ho avuto modo di dire in passato, il sistema calcio per le città di provincia inizia a essere troppo pesante. C’è bisogno di una svolta da parte della classe imprenditoriale, di quella politica e della tifoseria. Bisogna seguire modelli come l’Empoli, il Sassuolo o l’Atalanta di qualche anno fa, quando stavano fallendo. Cominciare a riguardarsi dentro, trovare le risorse vere nel territorio.

Campania – Si parla tanto della fuga dei cervelli che scappano a Milano o in Francia. Bisogna pensare anche ai cervelli che sono nelle gambe, come nel caso dei calciatori. La Campania, rispetto alla produzione di calciatori, ha la stessa percentuale del Brasile. In Campania, secondo uno studio fatto dal Milan, mettiamo fuori calciatori soprattutto nei ruolo di trequartisti e centrocampisti, in percentuale gli stessi ‘prodotti’ dal Brasile. Vedete quante napoletani e quanti calciatori dell’entroterra ci sono in giro, mentre andiamo a caccia degli altoatesini perché corrono. Bisognerebbe ricordarsi che il gioco del calcio è di una semplicità sconcertante, bisogna buttare la palla in una porta. 

Carli – Sono convinto che serva un approccio a chilometro zero e quest’anno il Benevento andrà su questa strada. Ecco perché la scelta di un direttore come Carli che, per conto dell’Empoli in otto anni ha fatto vendite per circa 150 milioni di euro. Se voi prendete undici calciatori tra quelli che Carli ha scoperto, che attualmente giocano nel Milan, nel Napoli o altro, potete fare una squadra che lotterebbe per il campionato italiano. Questa è la strada, non ne abbiamo altre.

De Laurentiis – Una città come Napoli, con 4, 5 milioni di abitanti non può giocare con la squadra di una cittadina come la nostra, intendo Benevento e Avellino, perché la gente non la vede. E’ un modo di intendere il calcio che mi trova in disaccordo, io sono convinto che il calcio bisogna giocarlo ancora nell’oratorio dei salesiani o in mezzo alla piazza. Questo, però, potevi farlo quando i costi erano sostenibili. Se continuiamo a comprare gente o calciatori offrendo centinaia di milioni, dobbiamo chiudere l’oratorio. Se nessuno si fa prete, è difficile tenere un oratorio aperto.