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Pierdavide Carone porta a San Lorenzo Maggiore la sua storia, le sue fragilità, la sua rinascita, le sue battaglie silenziose trasformate in note.
Ad accoglierlo un folto pubblico insieme al parroco don Leucio Cutillo, anima pulsante dell’evento “Frammenti di Speranza”, al sindaco Carlo Iannotti, al presidente della Pro Loco Luciano Di Libero, ai rappresentanti delle associazioni del territorio e a diversi studenti. 

A moderare il giornalista Gabriele Di Marzo, che con garbo e sensibilità ha permesso al cantautore di raccontarsi con estrema franchezza. Carone si è manifestato con la stessa schiettezza che da sempre lo contraddistingue. Ha vinto da poco il Premio della Critica al San Marino Song Contest’, a cui ha partecipato a seguito della vittoria di ‘Ora o mai più’, il programma Rai che sembra aver avuto il sapore della rivincita. “La tv? È un amplificatore. Ti mostra per quello che sei, ma di più” dice.
Il racconto è scivolato via: dagli esordi – “ero timido, scrivevo canzoni ma cantavo di rado” – al successo nel talent ‘Amici’, fino al brano scritto per Valerio Scanu, ‘Per tutte le volte che’, vincitore del Festival di Sanremo 2010: “Fu Maria (De Filippi, ndr) a chiedermelo per lui mentre ero nel programma” confessa. 
Carone ha poi intonato ‘Di Notte’: “L’ho scritta per una mia ex, era un momento in cui mi sentivo distrutto. Stava per finire una storia d’amore, ma stavo anche vivendo l’inizio di un’altra fase. Una canzone che mi ha dato tante soddisfazioni e verso la quale provo un senso di gratitudine”.
Impossibile non parlare dell’esperienza sul palco dell’Ariston e di ‘Nanì’, il brano portato nel 2012 con Lucio Dalla, suo mentore, compagno d’arte, quasi padre spirituale. “Incontrarlo era come andare al luna park”, racconta. La scomparsa ha lasciato un vuoto enorme nella vita di Pierdavide: “Era iperbolico”, dice, come a voler sintetizzare l’energia irrefrenabile di un cantautore geniale che oggi è leggenda. 

“Il rapporto con il mio paese d’origine? Torno spesso a casa”, dice con un tono che non esprime nostalgia ma senso delle radici. Il tour che partirà a fine aprile comincerà proprio dalla ‘sua’ Palagianello, in provincia di Taranto, “un piccolo paese, ma scopro che questo è ancor più piccolo” sorride. “Qui si mangia molto bene e si beve ancor meglio”.

“La musica è la mia unica vera valvola di sfogo… Infatti solo nelle mie canzoni sono spesso polemico mentre caratterialmente non lo sono”. Nessuna affermazione appare artificiosa: Pierdavide è sincero, schietto ma con grazia, autentico, come d’altronde nei suoi brani. Il pubblico ascolta, canta, applaude. Si emoziona sulle note di ‘Non ce l’ho con te’, il suo ultimo singolo, che sembra quasi una lettera mai spedita e racconta con delicatezza i silenzi, le incomprensioni e le distanze che spesso segnano i rapporti familiari.