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Prendiamo atto dell’assenza di grammatica politico-istituzionale del consigliere regionale PD Abbate sulla vicenda idrica. E anche dell’incredibile incoerenza, potremmo dire quasi spudorata. Lui che ha presieduto la Gesesa, con risultati inadeguati invero, smentisce sé stesso e la sua storia”. “Noi non abbiamo interesse a polemizzare né con la Regione Campania nè tantomeno con l’Ente Idrico Campano, con cui intendiamo continuare a collaborare proficuamente per risolvere i problemi in tema di servizio idrico integrato. Tuttavia, è pacifico che la responsabilità di individuare il gestore unico della Provincia di Benevento prima e del Distretto idrico sannita poi, sia stato in capo all’Ente Idrico Campano e oggi sia in capo al Presidente della Regione Campania. Non c’è un passaggio dell’Eic sannita, peraltro, che non sia stato concordato e coordinato con l’Ente idrico regionale. Ricordiamo che i fatti relativi alla mancata ammissione al PNRR e al REACT-EU risalgono già al 2022. Le uniche iniziative politiche concrete in merito è stata una interrogazione presentata dalla senatrice Sandra Lonardo, nel marzo del 2022, all’allora Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, nonché una ulteriore nota indirizzata all’allora Ministro Carfagna sempre con riferimento alla medesima tematica di esclusione dei progetti presentati da Gesesa ed Alto Calore”. “All’opposizione comunale, invece, suggeriamo di cambiare informatori, preso atto della sciocchezza colossale detta e ribadita sui presunti fondi pronti da due anni per la rifunzionalizzaziione dei pozzi di Solopaca: primo perché l’ipotesi fatta due anni fa contemplava un collegamento con una condotta autonoma e tale ipotesi di investimento è stata riportata nel futuro piano di distretto, secondo perché evidentemente non si riesce proprio a comprendere che si tratta, sempre e comunque, di lavori e decisioni che competono unicamente alla Regione Campania, amministrata dal Partito Democratico”. “Il punto è che la sua lunga ‘narrazione’ politica come da termine abusato da Abbate, remunerata negli anni con centinaia di migliaia di euro spesso grazie ai voti e al consenso di quelli che lui chiama oggi in modo sprezzante mastelliani mostrando che la gratitudine è un sentimento in via di estinzione, appare al capolinea: dicono che ora ambisca alla candidatura sindacale, forse perché sa che il secondo mandato da consigliere regionale gli è precluso dopo il tradimento politico compiuto. Sono pronto comunque ad un dibattito pubblico con Abbate dove potremo rendicontare ciò che ho compiuto io alla guida dell’Eic sannita, mentre chiamerei lui a dire ciò che ha prodotto per il Sannio in questi anni alla Regione. Mi sembra abbia fatto ben poco”.